Roma, 9 gen. (Apcom-Nuova Europa) – La fiumana Ana Dragisevic, 21 anni, ha passato cinque anni della sua vita in manicomio a causa della sua omosessualità. Ha raccontato la sua storia al quotidiano Jutarnji list: "Mi hanno rovinato l'adolescenza, non ho finito la scuola, ho incubi continui. Cercherò comunque di continuare a vivere".
A far uscire Ana dal manicomio ci ha pensato una decisione della corte distrettuale di Fiume, che ha anche incriminato la responsabile dell'ospedale psichiatrico. A farla entrare in manicomio ci aveva invece pensato una richiesta dei suoi genitori, che sostenevano che fosse tossicodipendente.
Ma come scrive Jutarnji list, la ragazza non è mai stata tossicodipendente. "Hanno cercato di curarmi dalla mia omosessualità. Mi rivolgevano sempre domande del tipo: sceglieresti un uomo o una donna come partner?"
"Mi hanno costretto a dire che ero tossicodipendente. Mi hanno tenuto in isolamento, mi hanno messo la camicia di forza, mi hanno fatto iniezioni e mi hanno imbottito di medicine", ha detto Ana, che ora vive sola in un piccolo appartamento.