FIUME
Non meno di 35.000 fiumani italiani esodarono dal 1943 al 1959 dalla città
Spesso apprendo con rammarico quanto poco si sappia riguardo il numero degli esuli da Fiume. Sia in Croazia sia in Italia, nel caso dei fiumani, le cifre sono al ribasso. Non di rado mi è capitato di sentire, addirittura da esponenti di importanti associazioni degli esuli, che i profughi fiumani dovrebbero essere al massimo 20.000! Le cose non stanno proprio così.
Purtroppo una stima esatta non è mai stata fatta. I dati del censimento dell’Opera per l’assistenza ai profughi giuliani e dalmati pubblicati nel suo libro “L’esodo dalle terre adriatiche” (ricerca svolta per conto del Governo italiano e pubblicata nel 1958), arrivano purtroppo solo fino 1955, ma conta però ben 31.840 profughi da Fiume!
E’ ben noto, infatti, che dal 1956 al 1959 molti altri esuli arrivarono in Italia, dopo aversi visto sbloccare finalmente la pratica di espatrio dalle autorità jugoslave. Dunque il numero complessivo degli esuli fiumani (ma anche di tutta la diaspora giuliano-dalmata) non si sa ancora con precisione, però è sicuramente più alto di quello stimato dall’Opera profughi con la suddetta ricerca.
Nel caso di Fiume, esaminando il censimento dell’Opera e facendo altre valutazioni, che esporrò qui di seguito, si possono però prefigurare almeno 35.000 esuli (Olinto Mileta prefigura più di 42.000 esuli in rivista “Fiume” n. 10/ 2004, perché nel 1942 c’erano ben 45.830 italiani rispetto ai 41.314 del 1940, ma potevano esserci nella cifra del ‘42 anche slavi italianizzati visto il periodo bellico con in più militari e poliziotti, insomma per me questo dato andrebbe meglio documentato).
I dati del 1940, non starò a spiegare oltre, per me sono più attendibili e mi atterrò a questi. Essi furono emanati della Prefettura di Fiume. In base a questo censimento su 60.892 abitanti a Fiume città gli italiani erano ben 41.314.
Gli allogeni (jugoslavi, quindi croati,sloveni e serbi) 11.199.
Se nel censimento jugoslavo del 1961 (anno in cui l’esodo era ben che terminato) si contavano solo 3.247 italiani (dati tratti dal libro “ La Comunità nazionale italiana nei censimenti jugoslavi 1945- 1991” a cura del Centro Ricerche Storiche di Rovigno – Unione Italiana) e se calcoliamo che dal 1940 al 1947 a Fiume città morirono per cause belliche e per mano jugoslava almeno 1.500 persone di nazionalità italiana (dati tratti dalla ricerca “Le vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni dal 1940 al 1947” a cura della Società di Studi Fiumani e dell’Istituto Croato per la Storia ), ecco che possiamo, detraendo dal numero di 41.314 i 3.247 italiani censiti nel 1961 e i 1.500 morti di cui sopra, e tenendo approssimativamente conto anche dei nati, arrivare a prefigurare una cifra ragionevole di circa 36.500 esuli fiumani.
Se vogliamo dalla cifra di 36.500 togliere circa 1500 italiani non propriamente fiumani (tra questi consideriamo una parte di ebrei scampati nel 1943 alla deportazione e una parte di italiani provenienti dalla penisola), che erano già andati via con le famiglie dal 1943 al 1945, si arriva a prefigurare la cifra di circa 35.000 esuli fiumani.
Comparazione orientativa esuli da Fiume:
Censimento 1940…………………………….. 60.892*
Popolazione presunta nel 1945…………………….46.000
Dati del censimento Opera Profughi fino al 1955…….31.840
Esuli italiani da Fiume stima finale presunta…….. 35.000 circa
Certamente lo schema della comparazione orientativa tiene conto del fatto che un certo numero di monfalconesi ed italiani comunisti siano andati a Fiume dal 1945 in poi e quindi la cifra di 3.247 italiani è composta anche da queste persone (ciò vuol dire che gli italiani di Fiume erano ancora meno di 3.247, probabilmente circa 2.500).
Tenendo dunque presente anche il cosiddetto “controesodo” monfalconese, a mio avviso, si può sempre ipotizzare una cifra complessiva di almeno 35.000 esuli da Fiume dopo l’avvento della Jugoslavia.
Un numero importante quello per Fiume, se consideriamo che a Pola ( nel 1936 si contavano 46.569 abitanti, compresi gli slavi) gli esuli sono stati stimati intorno alle 28.000 persone e per Zara (nel 1936 si contavano 20.055 abitanti compresa la minoranza slava) circa 12.000.
Marino Micich