Sabato 17 gennaio a Trieste l'Unione degli Istriani ha organizzato un'assemblea sul tema della "riconciliazione", tanto sviscerato nelle ultime settimane. Erano presenti circa 250 partecipanti (ricordiamo che l'UdI dichiara 8.000 aderenti nella sola Trieste).
Dal sito del soldalizio riportiamo alcuni passaggi del comunicato emesso a commento dell'andamento dell'assemblea.
"Unanime e compatta solidarietà (a parte l'intervento del Sig. Romano Gardossi, esponente dell'Associazione delle Comunità Istriane, che è stato pesantemente contestato dall'intera assemblea per aver incredibilmente affermato che bisogna lasciar perdere tutto, e fare come lui che è molto amico di coloro che abitano nella sua casa natale espropriata, o come sua figlia che vive felicemente sposata a Zagabria!) è stata manifestata da parte dei partecipanti all'Unione degli Istriani ed al presidente Lacota, condividendo anche le critiche che sono state rivolte alle espressioni di soddisfazione del presidente della federazione delle associazioni degli esuli Renzo Codarin e di alcuni altri esponenti della politica nazionale."
"Tra le lettere che sono pervenute, quelle dell'on. Ettore Rosato, che ha recentemente presentato un interrogazione parlamentare sul dossier dell'Unione degli Istriani, e quella del Sindaco Roberto Dipiazza, che ha preferito non intervenire."
"Unanimi infine le conclusioni alle quali tutti i partecipanti sono giunti, lanciando un chiarissimo monito al Governo italiano ed ai numerosi "pifferai" della riconciliazione: inaccettabile qualsiasi gesto simbolico con il quale si vorrebbe chiudere tutti i conti con Slovenia e Croazia e imperdonabile qualunque atto del Governo italiano peggiorativo e ulteriormente lesivo dei diritti degli esuli."
"E, da ultimo, un avvertimento è stato quello in vista del Giorno del Ricordo: nessuno osi intervenire a Trieste ed in Regione proponendo simili comparsate. Adesso basta!"
(l'assemblea pubblica dell'Unione degli Istriani in un'immagine tratta dal loro sito internet)
