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08 feb – Il ritratto di Don Bonifacio in dono all’ANVGD

Il silenzio commosso di un folto pubblico e un lungo applauso hanno salutato nella sede del Comitato provinciale di Trieste il dono all'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia da parte del consigliere regionale Bruno Marini del ritratto dedicato dalla pittrice triestina Grazia Agrini a don Bonifacio, il sacerdote ucciso dai titini nel 1946, martire riconosciuto Beato nel 2008 e destinato a rimanere uno dei principali simboli dell'esodo e delle tragiche vicissitudini del popolo giuliano-dalmata alla fine del secondo conflitto mondiale.

Su un fondo amaranto il volto di Bonifacio si staglia fermo e sereno e se ti giri per guardarlo, da ogni punto i suoi occhi sembrano affondare nel tuo animo: un ritratto a olio dipinto con semplicità ma con acuta intuizione: «Sono religiosa – ha commentato l'autrice – l'ho fatto con il cuore». Il quadro è stato scoperto dal nipote del Beato, Gianfranco Bonifacio, e benedetto da monsignor Ettore Malnati, ex presidente del tribunale ecclesiastico diocesano che ha seguito la causa di beatificazione del primo Beato proveniente dall'Istria, accompagnato dal vice postulatore, don Paolo Rakic.

Nel ringraziare Marini, il presidente Anvgd Renzo Codarin ha ricordato che l'opera viene donata a Trieste, ma in realtà a tutta l'Associazione, che in Italia conta quaranta sedi. «L'esodo – ha affermato – è stato causato dal fatto che i titini non consentivano alle genti istriane la libertà, soprattutto quella religiosa, e don Bonifacio è stato ucciso perché era molto seguito dai giovani». Marini, rammentando la propria origine di Grisignana, ha sottolineato che caratteristica degli istriani è una fede semplice ma profonda: «Uno dei momenti più tragici fu quando le ragazze del paese trovarono la porta della chiesa sbarrata con sopra la stella rossa». In un appassionato intervento Malnati ha approfondito, ricordando che la pulizia etnica fu causata dal terrore creato dall'Ozna, la polizia titina che andava nelle case a portare via la gente, e dalla persecuzione religiosa.

(Marianna Accerboni su Il Piccolo)

 

 

 

(la cerimonia di beatificazione di Don Bonifacio, lo scorso 4 ottobre a San Giusto, Trieste)

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