PRESTO INCONTRO TRA STUDENTI ROMA E FIUME E GEMELLAGGIO SCUOLE (dell'inviato Simona Tagliaventi) (ANSA) – POLA (CROAZIA), 14 FEB – Gli esuli italiani non come motivo di separazione ma come ponte tra diverse culture, per conoscerle e valorizzarle. Gli esuli come aventi diritto ad un risarcimento di tutto ciò che hanno perso. Questo il filo conduttore della seconda giornata di viaggio nella civiltà istriano-dalmata e alle foibe voluto dal sindaco di Roma Gianni Alemanno e dall'assessore alla Scuola Laura Marsilio che hanno portato 196 studenti a conoscere la storia degli esuli. Il sindaco, che ha sfruttato ogni momento per inserire appuntamenti anche all'ultimo, ha puntellato la visita di numerosi passi verso l'integrazione e la conoscenza del popolo istriano-dalmata: dal protocollo che si firmerà a ottobre con il sindaco di Zagabria che prevede la collaborazione tra Roma e Zagabria, alla promessa di un incontro tra le scolaresche fiumane sia di lingua italiana sia croata e romane, nel prossimo viaggio, tra Alemanno e il sindaco di Fiume. Questo, ha detto il sindaco, "per costruire sui giovani una comune identità europea" e nell'ottica di "non dimenticare le proprie radici ma di valorizzarle". Tirando le somme del primo viaggio nelle foibe, che ha toccato anche i luoghi dell'orrore nazista, come la risiera di San Sabba a Trieste, Alemanno ha assicurato che "un comitato scientifico stabile ci aiuterà a definire sempre meglio le tappe di questi luoghi del ricordo affinché tutto sia sempre oggettivo e nessuno possa avere sospetti". Per sgomberare il campo da equivoci, Alemanno ha ribadito: "Nello studio delle foibe non c'é nessuna volontà di fare una lettura di parte. Non siamo qui per fare il processo al comunismo. Questa tappa fa parte di un viaggio nella memoria che comincia e termina ad Auschwitz". Il sindaco ha sottolineato anche che i crimini commessi dal fascismo "sono stati sviscerati, quelli commessi dal bolscevismo e dal comunismo hanno una memoria storica che parte dal 1989, con la caduta del muro di Berlino". Ancora un ponte tra Roma e la civiltà istriano-dalmata viene da Pola. "Potremmo studiare un accordo – ha aggiunto Alemanno – per valorizzare e tutelare i resti romani presenti a Pola, come l'arco dei Sergi e l'Arena". In questo viaggio c'é stato anche uno scambio enogastronomico tra le scuole di Roma e la Croazia. Gli alunni della 4/a enologica e della 5/a dell'Emilio Sereni di Roma hanno regalato 100 barbatelle di Malvasia puntinata del Lazio agli amministratori di cinque città del vino della Croazia che aderiscono alla rete italiana degli enti locali a più forte vocazione vitivinicola. "Uno scambio molto importante – ha sottolineato Alemanno – legato al dato etnico e culturale del territorio. Tante identità che si sfidano per raggiungere l'eccellenza".(ANSA).