LETTERE
Scrivo in merito all’articolo sugli esuli del 10 febbraio di Paolo Rumiz. Fa acqua da tutte le parti. Possiamo veramente considerare i russi dei liberatori? Loro hanno occupato tutto l'Est europa e lo hanno torturato fino alla caduta del comunismo, creando stati-fantocci e quel mostro chiamato Ddr.
Rumiz omette di accennare al fatto che sentimenti contro gli slavi nel Nordest sono ampiamente ricambiati oltre il confine ma questi evidentemente sono giustificati.
Se la Croazia non è ancora in Europa questo è dovuto come tutti sanno all'opposizione della Slovenia, non dell'Italia che anzi vorrebbe in Ue anche la Serbia.
Rumiz sostiene che «la Germania ha chiesto scusa, l'Italia no». La Croazia ha mai chiesto scusa per i 12.000 domobranci uccisi durante la guerra o per i 600.000 serbi costretti a fuggire (senza contare quelli massacrati) negli anni 90? No. La Croazia non ha mai chiesto scusa a nessuno.
Rumiz sostiene inoltre che sia stato il fascismo la causa del declino del porto di Trieste. Niente di più falso. Era inevitabile che il nostro porto non potesse reggere la concorrenza di Genova o Napoli una volta annessa Trieste all’Italia, com'era giusto che fosse, visto che qui si parla italiano.
Infine, vorrei sottolineare l'assurdità per la quale Rumiz sostiene che oggi si ricordino solo i massacri jugoslavi e non quelli italiani. Deve sapere che la situazione è opposta a quella che crede, e che molti italiani sono anzi convinti che nelle foibe ci siano finiti gli jugoslavi e ignorano che Istria Fiume e Dalmazia siano state abitate per secoli da italiani. Pensano inoltre che siano sempre state di dominio jugoslavo (come Trieste del resto) e che gli italiani vi abbiano messo piede per la prima volta quando le hanno "invase" durante il secondo conflitto mondiale.
Dario Cossi
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Non c’è problema. Basta decidere.
1) Diciamo che non ci va bene che il 27 gennaio ’45 siano stati i russi a liberare Auschwitz e che non è vero che abbiano perduto 20 milioni di uomini per combattere il nazifascismo, e dissociamoci dal giorno della memoria.
2) Conosco perfettamente i preconcetti d’oltreconfine. Possiamo sempre dichiarare nuovamente una guerra così ci leviamo il pensiero.
3) Della Croazia in Europa non ho parlato nel pezzo, né ho mai scritto che l’Italia si oppone.
4) Sui “domobranci” le cifre sono completamente sbagliate. Comunque non c’entra con l’argomento.
5) ”Inevitabile la decadenza di Trieste” un corno. La Serenissima aveva retto per secoli alla concorrenza dei tirrenici.
6) Del fatto che gli italiani siano ignoranti di cose adriatiche lo scrivo da anni. Si legga il mio viaggio a Lepanto del 2004 su “Repubblica”, 24 pagine di cose istriane e dalmate.
Paolo Rumiz