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Pasta Zara resiste alla crisi (Il Piccolo 18 feb)

TRIESTE Pasta Zara batte la crisi. Nel 2008 la produzione è aumentata del 7%: «Significa che stiamo lavorando bene e, in un momento di crisi, la fiducia ci permette di essere moderatamente ottimisti», dice il presidente Furio Bragagnolo. Per il 2009 lo stabilimento prevede di mantenere gli stessi volumi produttivi, 205 mila tonnellate, equamente divise tra lo stabilimento di Riese Pio X, nel Trevigiano, e quello di Muggia, alle porte di Trieste. Pasta Zara è il primo esportatore italiano di pasta essendo presente in 97 Paesi. Le vendite sono aumentate in particolare nei mercati asiatici, in Europa e in Russia: «Il 2008 è stato un anno contrassegnato dai forti aumenti della nostra materia prima, la semola di grano duro, che hanno influenzato tutti i costi della filiera produttiva, fino ad incrementare i prezzi della pasta in punto vendita.

Questa situazione atipica ha generato dei fatturati anomali per i pastifici italiani, compreso il nostro. Lo scorso anno, infatti, abbiamo fatturato 209 milioni di euro». Il consumo della pasta, considerato bene di prima necessità, sta aumentano in tutto il mondo: «Siamo cresciuti sia nel mercato italiano, che interessa il 5% del nostro fatturato, sia nell’export. In Italia, dopo alcuni anni di stasi, il consumo di pasta di semola di grano duro è tornato a crescere, a dimostrazione del fatto che è ancora oggi un alimento imbattuto sotto il profilo qualità-costo. Inoltre, anche l’export della pasta italiana lo scorso anno è andato benissimo, con punte addirittura del 50% in più in alcuni Paesi».

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