Questa mattina 30 aprile 2021 al Magazzino 26 si sono ritrovate le commissioni IVa e Va del Comune di Trieste, convocate in Porto Vecchio per analizzare le risorse e i progetti in atto per la nuova casa delle masserizie degli esuli.
Dal Magazzino 18 è iniziato il loro secondo esodo che ora sembra giunto finalmente ad una conclusione.
Il direttore dell’IRCI, Piero Del Bello, ha illustrato ai presenti l’avanzamento dei lavori per ridare nuova vita ai beni della gente che lasciava la terra d’Istria, Fiume e Dalmazia. Le necessità di adeguare il volume degli averi agli spazi è stata superata come logica; ora invece nel Magazzino 26 si cerca di valorizzare l’oggetto attraverso un percorso che lo renda esclusivo ed importante, come lo fu per la persona che lì lo lasciò. La dimensione umana del bene abbandonato viene messa in risalto accentuando la presenza di nomi e cognomi dei proprietari.
Per vedere il completamento del passaggio dal Magazzino 18 al 26 bisognerà attendere probabilmente ancora giugno di questo anno, considerando quanto proceda speditamente il trasferimento delle masserizie.
Il secondo piano del Magazzino 26 dunque si appresta a divenire un punto di riferimento espositivo per il mondo dell’esodo istriano, fiumano, dalmata, quale tappa fondamentale per chi voglia conoscere la tragica storia degli italiani del confine orientale al termine del secondo conflitto mondiale.
Il Magazzino 18 da contenere gli averi portati con speranza per ricostruire una vita è oramai una casa svuotata da se stessa, destino che lo rende così simile a quelle case al di là dell’Adriatico svuotate di vita.
andrea altin