LUBIANA, 24 FEB – I premier della Slovenia e della Croazia, Borut Pahor e Ivo Sanader, nel loro primo incontro dopo il veto di Lubiana sui negoziati di adesione di Zagabria all'Ue non hanno raggiunto nessun accordo né hanno tracciato una possibile via per la soluzione della disputa sul confine marittimo, che negli ultimi mesi ha fatto degenerare i tradizionalmente ottimi rapporti tra le due ex repubbliche jugoslave. Lo hanno constatato i due capi di governo, che si sono rivolti ai giornalisti al termine dell'incontro durato un'ora nella cittadina di Mokrice, in Slovenia, non lontano dal confine con la Croazia. L'unico risultato è la promessa di futuri incontri. "Visti i nostri rapporti in questo momento, la riunione di oggi è di per sé un passo avanti perché abbiamo almeno deciso di avere contatti in futuro", ha spiegato il premier sloveno ribadendo la posizione del suo governo sulla Croazia. "Se non ci saranno progressi verso la soluzione della questione del confine – ha affermato – la Slovenia manterrà le proprie riserve sull'apertura e chiusura dei capitoli negoziali tra la Croazia e l'Ue". A metà dicembre la Slovenia è stato l'unico dei 27 Paesi membri della Ue ad opporsi al proseguimento dei negoziati di adesione della Croazia all'Ue, ponendo il veto che ha messo in discussione le scadenze annunciate: completamento delle trattative a fine 2009 e piena adesione nel 2010 o all'inizio del 2011. Lubiana sostiene che nei documenti presentati a Bruxelles Zagabria sta pregiudicando il confine marittimo tra i due Paesi nel Golfo di Pirano, nel nord Adriatico, una piccola striscia di mare lunga 30 chilometri ma cruciale per l'accesso sloveno, e del porto di Capodistria, alle acque internazionali. Pahor insiste su una mediazione, ed ha accettato la proposta del commissario europeo per l'allargamento, Olli Rehn, che a capo di un gruppo di mediatori ci sia l'ex presidente finlandese e premio Nobel per la Pace Martti Ahtisari. Ivo Sanader ha invece anche oggi ripetuto che il suo governo rimane dell'opinione "che si tratta di un problema bilaterale che non può essere oggetto nei negoziati di adesione all'Ue". Sanader non ha però respinto a priori l'idea di una mediazione europea, anche se ha ricordato che per ora esiste "una commissione bilaterale croato-slovena" che si occupa del contenzioso, e finché "non finirà i suoi lavori non è opportuno considerare nuove iniziativé. Il governo croato ha più volte proposto che la disputa sul confine venga risolta davanti a un giudice internazionale, idea però respinta da Lubiana che probabilmente, con un verdetto basato unicamente sul diritto internazionale, senza considerare alcuni aspetti storici e politici, resterebbe senza l'accesso al mare aperto. (ANSA).