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Albona ricorda i minatori morti ad Arsia (Voce del Popolo 02 mar)

ALBONA – Albona e Arsia sono tornate a rendere omaggio alle vittime degli incidenti nelle miniere di carbone. Nel teatrino di Albona, presso la sede della locale Comunità degli Italiani, è stato ricordato sabato scorso l’incidente avvenuto nelle miniere di Arsia il 28 febbraio 1940, costato la vita a 185 minatori, nonché il ferimento di un centinaio di persone. L’appuntamento è nato tre anni fa, su iniziativa della Società di cultura istro-veneta “Istra” di Trieste e della Comunità degli Italiani di Albona “Giuseppina Martinuzzi”. Alla cerimonia dello scorso fine settimana hanno partecipato i sindaci di Arsia e di Albona, rispettivamente Josip Pino Knapić e Tulio Demetlika, Lidio Dorigo e Fabio Scropetta, del Circolo Istria, Tullio Vorano, responsabile del Museo civico di Albona, i rappresentanti della Comunità degli Italiani “Giuseppina Martinuzzi” e svariati ospiti.

Il sindaco di Arsia, Josip Pino Knapić, ha ringraziato i promotori della commemorazione che hanno acconsentito agli studiosi di approfondire le proprie conoscenze su un fatto di primaria importanza per la storia dell’Istria orientale. Knapić ha ribadito l’intenzione del suo Comune di contribuire alla pubblicazione della traduzione croata del libro “Arsia 28 febbraio 1940”, edito nel 2007 dal Circolo Istria. Un’opera eccellente nella quale sono state documentate tutte le informazioni legate alla tragedia del 1940. Il primo cittadino di Arsia ha espresso l’augurio che la manifestazione possa maturare in una vera e propria tradizione. Lodi agli organizzatori sono state espresse pure dal sindaco di Albona. Rilevando la propria soddisfazione per questo nuovo contributo alla tradizione mineraria, Demetlika ha ricordato che la settimana scorsa nella Galleria civica è stata inaugurata una mostra di lavori di un gruppo di bambini sul tema della miniera. “Tramandare ai giovani la tradizione mineraria è un nostro compito costante”, ha concluso il sindaco di Albona.

Particolarmente toccante è stato l’intervento di Livio Dorigo, presidente del Circolo Istria. “Oggi – ha dichiarato Dorigo –, con questa sobria cerimonia ricordiamo le vittime innocenti accomunandole a tante altre che l’Istria nel Secolo breve deve ricordare: solo la memoria ed il ricordo possono scongiurare che tali fatti non abbiano più a verificarsi. Commemoriamo i martiri della miniera che hanno portato fino al sacrificio supremo la fede nei più alti valori del lavoro: ineguagliabile solidarietà e fratellanza che solo queste difficili condizioni di lavoro sanno esaltare nella consapevolezza che il diritto al lavoro e la sicurezza sul lavoro costituiscono diritti fondamentali della democrazia attraverso la sostanziale uguaglianza tra tutti i cittadini ed anelito alla libertà”. Dal canto suo Fabio Scropetta, vicepresidente del Circolo Istria, ha aggiornato il tema, menzionando le moltissime, troppe “morti bianche” che continuano a verificarsi anche ai giorni nostri.

Nel corso della cerimonia i partecipanti hanno avuto modo di ascoltare tre poesie scritte da Isabella Flego: La parola, La mia Arsia e Ai minatori. La commemorazione si è conclusa con la proiezione di un documentario trasmesso originariamente nel 1971 dall’allora Televisione di Zagabria, intitolato “Jama” (Fossa), nel quale sono state documentate le condizioni di lavoro dei minatori in Istria a cavallo tra fra gli anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso.

Krsto Babić

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