LETTERE AL CORRIERE (Sergio Romano)
Caro Romano, nella sua risposta del 22 febbraio, a proposito delle «ferite dei Balcani» si legge: «Non dimentichi che durante la Seconda guerra mondiale si combatterono in Jugoslavia numerose guerre civili (…) fra italiani e slavi (soprattutto croati e sloveni) in Istria».
Anzitutto l'Istria, geograficamente, anche se oggi lo è nella struttura politica di uno Stato della regione balcanica, non rientra nella definizione territoriale «Balcani». Ma più rilevante è la citazione di «guerre civili in Istria», dove se pur si era sviluppata una forte contrapposizione, non mi risulta che tra istriani di etnia italiana e istriani di etnia croata si sia dato luogo a una guerra civile nel senso stretto del termine. E gli «infoibamenti» non erano conseguenza di una eliminazione di prigionieri dopo una battaglia, ma una sopraffazione di civili inermi.
E i «conflitti» in termini militari sviluppati dal 1943 in poi lo erano tra forze tedesche e reparti della Rsi contrapposti a formazioni partigiane, in cui militavano anche istriani di etnia italiana.
Ferruccio Calegari