Insediato il nuovo Consiglio direttivo dell’UPT che ha rinnovato i suoi organismi dopo le recenti elezioni (a votare i quattro candidati espressione della base, sono stati i soci, nella maggioranza iscritti ai corsi che l’ente organizza da più di cent’anni a Trieste) e con le nomine dirette nel Consiglio d’amministrazione da parte delle istituzioni: dal Governo al Comune. Così come da Statuto.
Ed è allo Statuto che si richiama anche il programma d’attività che la nuova dirigenza intende proporre. A dichiararlo durante la conferenza stampa di ieri i membri del Consiglio Direttivo presenti: il Presidente Silvio Delbello e gli altri membri Maria Luisa Chiriacò (eletta), Denis Zigante (espresso dal Comune di Trieste), Renzo de’Vidovich (rappresentante della Federazione delle Associazioni degli Esuli), Piero Delbello (incaricato dalla Regione FVG), Giuseppe Parlato (eletto).
“Uno degli obiettivi primari dell’UPT – spiega il Presidente Delbello – deve essere il potenziamento delle attività culturali dell’Ente per cui si renderà necessario l’immediata costituzione della apposita Commissione, presieduta dalla prof.ssa Chiriacò e procedere alla modifica dello Statuto in modo da fornire piena e completa operatività alla stessa”.
Il fatto che per la prima volta ai vertici dell’UPT vengano insediate persone democraticamente elette, viene considerata dagli stessi una novità, una maggiore aderenza alle necessità di chi usufruisce dei servizi UPT. Ciò permette, nello stesso tempo, di avviare una politica consona alle finalità originali dell’ente stesso, così come ribadito nell’articolo 24 dello Statuto che ora recita: “Viene istituito su nomina del Consiglio di Amministrazione e del Consiglio Direttivo un Comitato scientifico-culturale, formato da esperti di diversi settori aventi una lunga e comprovata esperienza di attività anche in seno all'Università Popolare. I componenti di tale organismo, singolarmente e, dove occorre, collegialmente, concorrono alla progettazione e alla realizzazione degli interventi nei campi di loro pertinenza in stretto contatto con il Presidente, il Consiglio Direttivo ed il Direttore Generale”.
Che cosa comporta tutto ciò nel rapporto con la Comunità nazionale italiana in Slovenia e Croazia, secondo il nuovo Consiglio, è presto detto: l’attività va mantenuta e rafforzata attraverso una nuova soggettività dell’UPT che non si limiterà a sostenere un ruolo di tramite tra il Governo italiano e la minoranza ma intende partecipare attivamente ad una “offensiva” culturale sul territorio in senso ampio.
“Va rivisto per tanto – ribadisce il presidente Delbello – il Piano di collaborazione permanente che vige dal ’96 e che non è più in sintonia con i tempi. Esiste l’esigenza di renderlo più snello in modo che anche l’UPT possa evolvere il proprio ruolo che non può più essere meramente burocratico”.
Anche la struttura tecnica dell’ente per tanto andrà rivista e ridimensionata a favore dell’attività culturale e ad una maggiore collaborazione con le istituzioni”.
Deciso ad appoggiare questo programma anche Denis Zigante, portando però il contributo diretto e forte del Comune di Trieste nella proposta di nuove idee e progetti.
Da che esigenze nasce questa necessità di rinnovamento?
A rispondere, in parte, è la prof.ssa Chiriacò che afferma di voler trovare una maggiore sintonia che definisce “familiarità che sia produttiva” dalle piccole alle grandi cose con l’Unione Italiana. Ma per andare nei dettagli ci vorrà del tempo perché “la Commissione deve insediarsi e poi valutare un programma specifico”.
Anche di presenza della cultura della minoranza in Italia? “Certamente, vedremo di ragionare sulle possibilità e sui modi” – risponde la Chiriacò.
Una delle indicazioni del Governo, espressa a più riprese durante i recenti incontri con i Ministri (in particolare Frattini) riguarda l’attività tra Associazioni degli Esuli e la minoranza. Dovrebbe passare anche tramite l’UPT? “Agiremo – risponde Silvio Delbello – all’interno dello spazio di manovra concesso da Statuto e Piano di collaborazione”.
Ad approfondire l’argomento è stato Renzo de’Vidovich che spiega: “Alla Federazione aderiscono una serie di associazioni come quella dei Dalmati che hanno con le Comunità degli Italiani di Dalmazia un rapporto stretto. Anche i Fiumani hanno avviato delle forme di collaborazione, mentre altre associazioni dimostrano un diversa sensibilità rispetto all’argomento. Come Federazione daremo senz’altro il nostro contributo al progetto culturale. I Dalmati, in particolare, stanno operando sulla revisione storica necessaria per comprendere la realtà di queste terre”.
Tutto naturalmente dipenderà dai fondi.
“Per quanto riguarda la Regione FVG – spiega Piero Delbello, che ha fatto parte anche del Direttivo precedente – che è sempre stata presente nella collaborazione UI-UPT, oggi non è in grado di fare miracoli, di ciò dobbiamo essere coscienti. Dovremo per tanto affrontare una seria analisi della situazione con conseguente razionalizzazione delle attività”.
E non lo considera un fattore negativo, anzi, “in questi momenti di crisi spesso si fanno le cose più importanti, si scoprono risorse da rispolverare. E spesso questi sforzi vengono riconosciuti e per tanto gratificati dalle istituzioni stesse nel momento in cui la situazione economica dovesse migliorare. Quindi razionalizzare per migliorare: è questo lo spirito che muove questo nuovo gruppo all’interno dell’UPT che punterà soprattutto sull’offensiva culturale con piena operatività del Comitato scientifico”.
Quasi a chiudere il cerchio ma certo non ultimo per importanza, il ruolo di Giuseppe Parlato che viene dall’esperienza bancaria che intende mettere a disposizione di cifre e bilanci da far quadrare nella nuova dimensione proposta. “Indirizzare i flussi finanziari, questo il mio compito, – afferma – per rilanciare la cultura e la dimensione stessa dell’UPT”.
Ora si dovrà procedere a rendere operativo il nuovo progetto. Prossimi appuntamenti, quindi: il 12 marzo la consegna del Premio Leone di Muggia che premia ogni anno le migliori produzione regionali nel campo della poesia e della narrativa; il 18 marzo l’Assemblea generale dell’UPT (ore 15.30) al Liceo Dante (dove si tengono la maggior parte dei corsi di lingua e d’arte che l’UPT organizza a Trieste) e poi a metà aprile la presentazione ufficiale di una delle “grandi” opere della collaborazione UI-UPT che ha richiesto tanta fatica in termini di lavoro e realizzazione, il volume su “Romolo Venucci” curato da Erna Toncinich e Sergio R. Molesi. Simbolo di quella realtà artistica alta della Comunità italiana che è riuscita anche grazie al contributo del maestro, ad esprimere una cerchia di autori affermati nel mondo. Che in parte hanno seguito un’indicazione di fondo dello stesso prof. Molesi “creare con i piedi ben piantati nell’ambiente d’appartenenza – in questo caso Istria e Fiume – ma con gli occhi aperti verso il mondo”. Un eccellente biglietto da visita di una collaborazione che dura da decenni.
Rosanna Turcinovich Giuricin su www.arcipelagoadriatico.it