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”Non lo sapevo” (Voce del Popolo 06 mar)

di Aljoša Curavić

Oggi che tutto lo scibile ci è praticamente a portata di mano, vuoi per effetto della globalizzazione, vuoi perché, in una società basata sull'informazione, prima o poi vieni centrato da qualche notizia che ti dovrebbe far pensare, resto esterrefatto quando qualcuno mi fa: "Ma non lo sapevo!".

Il mondo ci è a portata di mano e malgrado qualcuno voglia imbrigliarlo e imbavagliarlo basta mettere la testa fuori dalla finestra per capire, almeno vagamente, cosa stia succedendo, cosa abbiamo fatto e dove stiamo andando. "Non lo sapevo", è una delle frasi più gettonate oggi da queste parti. In Slovenia stanno emergendo quotidianamente fosse comuni dalle dimensioni spaventose, che per sessant'anni non conoscevamo o facevamo finta di non sapere che esistessero. Fino a ieri i minatori di una miniera di Laško scavavano a fianco di una caterva impressionante di morti, accuratamente occultati, venuti a galla in queste ore. Qualche settimana fa ho ascoltato alla radio un opinionista di punta di uno dei maggiori quotidiani sloveni che diceva, a proposito dell'esodo degli italiani dall'Istria e dalla Dalmazia, di non essere a conoscenza dei fatti.

"Ma adesso noi" è il titolo da "cavalleria" di una conferenza tenutasi qualche giorno fa presso la Comunità degli Italiani di Capodistria. Alla conferenza sono intervenuti il tutore civico della Repubblica di Slovenia, Zdenka Čebašek Travnik, e il deputato al seggio specifico per la CNI al Parlamento di Lubiana, Roberto Battelli. Quello del tutore civico, o ombudsman, è un mestiere per molti aspetti ingrato, perché nell'occuparsi degli effetti deve trascurare le cause, perciò spesso gli tocca, per assurdo, di prendersi cura di un moribondo. Fa parte delle regole del gioco. Per questo motivo, forse, la serata era un po' scialba. Mentre i suoi interlocutori si sforzavano ad illuminare le cause del male che affligge le minoranze, lei si sperticava intorno agli effetti, ai cavilli burocratici, ai rami secchi, alla necrosi di un corpo ormai in decomposizione e stentava a capire l'anamnesi. A prescindere da questo, mi ha colpito la sincerità con la quale il difensore civico ha dichiarato che prima di venire nominata dal Parlamento pensasse che con le minoranze in Slovenia non ci fosse nessun problema. Non lo sapeva. Chissà le cose che non si sanno!

Ma adesso noi.. cosa?!

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