La conferenza sulle anime dell’italianità nell’Adriatico orientale organizzata dal Comitato provinciale di Milano dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia è un segnale molto positivo, affinché si possa sempre più collaborare tra associazioni di esuli e le comunità italiane della nostra minoranza presente nelle terre di origine.
Un processo di dialogo, come ha ricordato il presidente dell’Associazione fiumani italiani nel mondo – Libero comune di Fiume in esilio Franco Papetti, iniziato a Fiume sin dal 1991 e portato avanti con molto sacrificio dal Libero Comune di Fiume e soprattutto dalla Società di studi fiumani, all’epoca unico organismo riconosciuto ufficialmente dal governo croato e dal comune di Fiume-Rijeka. Oggi le due associazioni fiumane Afim e Ssf sono all’avanguardia su questa linea.
Plaudo poi al Libero Comune di Pola in esilio che da diversi anni organizza un bel raduno a Pola. Occorre certamente più forza e coraggio per rafforzare il dialogo e plaudo vivamente l’iniziativa del Comitato Anvgd di Milano che assieme a quello di Roma si spende su questa linea culturale non facile. La Società di studi fiumani fu posta all’indice da molte realtà associative degli esuli per un lungo periodo dal 1991 -2001 per aver promosso il dialogo, ma fortunatamente la nostra linea visionaria ha resistito ed è diventata storia europea e condivisibile.
Da diversi anni risulta molto importante per la Società di studi fiumani la positiva collaborazione con l’ Anvgd Nazionale e il suo Comitato di Roma, con l’Unione Italiana e la Comunità italiana di Fiume e infine con l’Afim-Lcfe con sede a Padova.
Marino Micich
Segretario generale della Società di Studi Fiumani