Si è da poco conclusa all’IRCI di Trieste la presentazione della mostra “Luxardo 200” che ricorda “i maraschini di Dalmazia e il buon bere giuliano dalmata”. Le attuali installazioni rimpiazzano il percorso di “Modiano”, che aveva riscosso nonostante i tempi di pandemia grande successo. Alla presenza di una sala gremita hanno preso la parola il Presidente dell’IRCI, Franco Degrassi, il Presidente del Libero Comune di Zara in esilio, Franco Luxardo e il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza.
Questa volta il curatore Piero del Bello ci porta dentro la storia della famiglia Luxardo, cognome simbolo di imprenditoria dalmata ricostruitasi, dopo l’esodo da Zara nel 1947, nel padovano. La memoria sociale di un popolo intero si stringe attorno ai suoi simboli, e il “maraschino di Zara” è uno di questi. Sette generazioni della famiglia Luxardo, fatte di sacrifici e ed esportazioni in tutto il mondo vengono ricostruite attraverso le foto, i documenti, le testimonianze.