Vergarolla, settantacinque anni dopo. Il ricordo, la pietà, la riconciliazione nel nome della città comune e dell’Europa unita. Quest’anno, nell’anniversario della strage si sono stretti intorno al cippo commemorativo le delegazioni unite della Città di Pola, dell’Associazione Italiani di Pola e dell’Istria (Esuli), della Comunità degli Italiani di Pola, dell’Associazione Antifascisti, dell’Unione Italiana e del Consolato generale d’Italia a Fiume, autorità, ospiti, amici, cittadini, turisti. Non una voce fuori dal coro, non una parola di troppo. Tale è stata la tragedia, che nessuno più osa negarla. E tale è la voglia di volgere lo sguardo dal passato al futuro che non vi sono più due o più commemorazioni distinte, come succedeva di norma gli anni passati, ma una sola, unica, d’ispirazione pacifista. Il vicesindaco italiano, Bruno Cergnul, ha chiamato a raccolta ospiti, autorità e amici per onorare le vittime nel giorno della strage. “Oggi ricordiamo le vittime innocenti di Vergarolla, evento funesto di 75 anni fa e ferita dolorosa per Pola, che lasciamo agli storici, ma non dimentichiamo. La giornata odierna sarà però ricordata anche perché con questa partecipazione congiunta abbiamo fatto un primo importante passo di avvicinamento tra l’Associazione dei polesani e istriani esuli e l’Associazione degli Antifascisti di Pola: congratulazioni a Lucio Tito Sidari e a Boris Siljan, i rappresentanti delle due associazioni. Vergarolla fa parte della storia, il presente lo viviamo adesso e oggi auspico che il futuro ci porti a percorrere come polesani nuove strade che fungano da esempio alle generazioni che verranno affinché Vergarolla non si ripeta più in nessuna parte del mondo. Vergarolla ci ha tenuti lontani per 75 anni. Facciamo in modo che questo cippo e questa giornata siano un collante: abbiamo l’opportunità di costruire un futuro migliore. Non lasciamocela sfuggire”.
Verità, non per rivalsa
Il ricordo dell’evento nelle parole di Tito Sidari dell’AIPI-LCPE: “Oggi è il 75º anniversario della strage di Vergarolla, quando un’esplosione di residui bellici, pari a nove tonnellate di tritolo, dilaniò oltre 100 cittadini sulla spiaggia di Vergarolla, di là dal porto, zona ancora inaccessibile. Prima di tutto, preghiamo per loro e per i loro familiari, che non hanno dimenticato. Siamo qui in spirito di pace, europeo e intendiamo rafforzare ancor più i legami che da lungo tempo abbiamo con alcune autorità, con collaborazioni concrete in campo culturale”, ha detto Sidari, ma non senza ribadire che il più grande desiderio dell’associazione degli esuli da Pola non si è ancora avverato: “Nuovamente riproponiamo la richiesta di far comparire su questo cippo i 64 nomi dei bambini, dei ragazzi e degli adulti che persero la vita e si poterono ricomporre; due targhe, applicate una per lato, potranno avere un’approvazione generale senza ledere alcun vincolo. Così chiediamo e così ci auguriamo di ottenere finalmente”. Molto sentite anche le parole dell’esule Livio Dorigo (Circolo Istria) il quale auspica che “questa tragedia ci ispiri sentimenti di pace nel nome di una Pola europea”. Sulla medesima linea di pensiero Maurizio Tremul, presidente dell’Unione Italiana: “È importante ricordare Vergarolla nel 75º con una cerimonia unica di tutte le autorità, le istituzioni e i cittadini di Pola, come si auspicava appunto da diversi anni. Questa strage immane merita di essere ricordata maggiormente e merita che sia fatta luce sulla storia e le ragioni dell’esplosione, ma non per spirito di rivalsa e di vendetta, ma perché, per usare le parole di don Mauro nella sua omelia, non c’è cosa più bella del dono del perdono”.Ancora uno sguardo – doveroso – al passato, nelle parole del Console generale d’Italia a Fiume, Davide Bradanini: “Settantacinque anni fa è avvenuta la strage che ha portato alla morte più di cento connazionali, e ciò a cinque o sei anni dalla fine della guerra, quando finalmente si ricominciava a vivere e a gustare una tranquilla giornata in riva al mare. Il ricordo delle vittime, come abbiamo udito in cattedrale, ci serva da avvertimento e confermi la necessità di non dimenticare”. Tra gli oratori anche il presidente della SAC “Lino Mariani”, Valmer Cusma, che ha ribadito lo sforzo del vicesindaco di ricucire lo strappo e le divisioni del passato. Tra le autorità presenti, chi in chiesa per la messa e chi al cippo per le orazioni, chi infine a entrambi gli appuntamenti in agenda, anche il deputato italiano e vicepresidente del Sabor, Furio Radin, il presidente dell’Esecutivo dell’Unione Italiana, Marin Corva, la presidente del Consiglio municipale di Pola, Dušica Radojčić, il console onorario, Tiziano Sošić, nonché Loredana Lazarić e Daniele Kumar in rappresentanza, rispettivamente, della Giunta e dell’Assemblea della Comunità degli Italiani di Pola. Il coro misto della SAC “Lino Mariani” ha cantato la messa celebrata da don Mauro Boccadoro. Il coro è stato diretto dal maestro Davide Circota con l’accompagnamento all’organo di Sandro Vešligaj e la partecipazione della solista Vilma Grazia Žmak.
Onore alle vittime. E memoria
”Vergarolla 18 VIII 1946”. E ancora: “Onore alle vittime della tragedia di Vergarolla – Počast žrtvama tragedije iz Vergarole. Rimarranno nei nostri cuori. Viva noi”. Nell’anniversario della tragedia che in una calda domenica di 75 anni fa si è portata via vite innocenti, che ha dilaniato famiglie e una comunità, Pola si è svegliata con quello che potrebbe definirsi un impegno a mantenere viva la memoria che appartiene a tutti. In primo luogo a chi i fatti li ha vissuti e se li è portati dentro, ma anche a chi nel tempo sono stati raccontati perché parte di un tessuto comune. E al contempo l’impegno a tramandare a chi verrà.
Daria Deghenghi – 18/08/2021
Fonte: La Voce del Popolo