di FRANCESCO FAIN
Una commissione mista italo-slovena sta lavorando per creare un collegamento passeggeri fra Gorizia e Nova Gorica: due città che, incredibilmente, non sono unite dai treni. Come se il confine esistesse ancora. Il gruppo di lavoro per le Politiche di sviluppo integrate, Turismo e Agricoltura dei Comuni di Gorizia, Nova Gorica e San Pietro–Vertoiba, coordinato dall’assessore Guido Germano Pettarin ha predisposto tutti i documenti inviati l’altra mattina a Bruxelles. Per la metà del mese di aprile è attesa la risposta dell’Unione europea.
Ma in cosa si esplicita il progetto? Ad intervenire è Alessandro Puhali, presidente dell’associazione di studi turistici Valussi di Gorizia ed esperto di cose ferroviarie che collabora strettamente con la commissione. «La questione – dice – non è tanto poter contare su un collegamento ferroviario passeggeri tra Gorizia e Nova Gorica, tra le quali ci si può agevolmente spostare anche a piedi, quanto utilizzare il raccordo ferroviario di circa otto chilometri esistente tra le due città per mettere in relazione tra loro i servizi viaggiatori delle ferrovie italiana e slovena. Sarebbe sufficiente prevedere che alcuni dei treni delle Ferrovie slovene, composti da automotrici diesel e provenienti da Jesenice/Lubiana e da Sesana/Capodistria, invece di terminare il loro servizio a Nova Gorica, prolungassero la percorrenza per circa 10 minuti sino alla stazione di Gorizia centrale, al fine di realizzare delle coincidenze con i convogli di Trenitalia in esercizio sulla relazione Trieste–Udine–Venezia. Ovviamente le stesse automotrici delle Ferrovie slovene potrebbero ripartire per le loro destinazioni (Jesenice/Lubiana – Sesana/Capodistria) dalla stazione di Gorizia centrale».
Nessun problema tecnico si frapporrebbe alla realizzazione di tale iniziativa, che – a quanto pare – gode di favore negli ambienti ferroviari. «È un progetto di una semplicità estrema – fa eco l’assessore comunale Guido Germano Pettarin -. Sembra quasi l’uovo di colombo: su quegli 8 chilometri di tratta non utilizzata si lega il collegamento fra le due reti, quella italiana e quella slovena. Il nullaosta dell’Unione europea è fondamentale visto che è già stato manifestato l’interesse a concretizzare l’opera sia da parte dell’Italia che della Slovenia. Siamo fiduciosi».
Progetti concreti, quindi. Non libri dei sogni. Resta il dato di fatto che il nuovo orario in vigore dal 14 dicembre 2008 nulla ha innovato e oggi l’unico collegamento ferroviario diurno tra l’Italia e la Slovenia è il treno storico a vapore tra Gorizia e Bled. Dalla primavera del 2008 l’Italia non ha alcun legame con la Slovenia, se si eccettua un treno notturno che la attraversa per congiungere Venezia con Budapest e Bucarest e che ferma a Lubiana intorno alle due di notte. Una situazione «strabiliante» per due Paesi membri dell’Unione Europea, tra loro confinanti ed entrambi appartenenti all’area Schengen. Ma la svolta è dietro l’angolo.
«In questo momento, a parte il treno notturno sopra ricordato, non esiste alcun collegamento ferroviario passeggeri tra l’Italia e l’Europa orientale. È evidente quindi che la relazione tra Gorizia e Nova Gorica potrebbe acquisire una rilevanza molto più ampia della mera dimensione locale». Ma se i collegamenti con l’Est non brillano, anche quelli con il Nord si sono diradati: dal dicembre scorso sono stati soppressi alcuni treni diurni con l’Austria via Tarvisio ed è stato modificato l’itinerario del collegamento notturno, per cui Gorizia ha perso la relazione diretta con Vienna e Praga.
E il Comune di Gorizia, come si pone relativamente alla questione dei collegamenti ferroviari? «Sul piano dell’uso della ferrovia per la valorizzazione turistica, va apprezzato l’impegno profuso dalla giunta Romoli, ed in particolare dall’assessore Devetag con il suo staff, per affiancare alle consolidate gite ferroviarie a vapore Gorizia-Bled dei regolari collegamenti turistici con l’Austria attraverso la Transalpina. Le recenti intese con la carinziana Neek (Nostalgie erlebnis express karnten), che hanno consentito l’organizzazione per i prossimi mesi di escursioni ferroviarie tra Carinzia, Gorizia e Trieste attraverso la Transalpina non possono che riempirci di soddisfazione. Desidero però anche ricordare il costante interessamento dell’allora sindaco Valenti, che tra l'altro da vero pioniere partecipò il 12 aprile 1997 al primo viaggio Gorizia–Klagenfurt lungo l’antica ferrovia imperiale, e il grande impegno della giunta Brancati nell’organizzare nel 2006 le celebrazioni del centenario della Ferrovia Transalpina».