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Brindisi renderà omaggio ad Antonio Varisco (Voce del Popolo 28 mar)

Il prossimo 5 giugno, festa dell'Arma dei Carabinieri, l'Aula Magna dell'Istituto Tecnico Commerciale di Brindisi (già sede del Collegio Niccolò Tommaseo che come noto, nell'immediato dopoguerra, ospitò lui e tanti altri giovani esuli) sarà intitolata allo zaratino Antonio Varisco, colonnello dell'Arma freddato nel 1979 dalla furia omicida delle Brigate Rosse. Un'inizativa fortemente voluta da Enrico Sierra, anche lui esule, che di Varisco fu compagno e grande amico.

Tanti furono i giovani esuli, fiumani, istriani e dalmati che al Tommaseo di Brindisi conclusero gli studi superiori e akcuni sul loro soggiorno a Brindisi, scrissero anche dei libri, come Ennio Milanese, autore de “La Nave d’Argento” e de “Il Ricordo più lungo”, che parla dell’esodo nei ricordi di trente “muli del Tommaseo”. E Antonio Varisco era uno di loro.

La cerimonia del 5 giugno comprenderà anche lo scoprimento di una Targa commemorativa e una conferenza di commemorazione.

Ad Antonio Varisco, che era nato a Zara il 29 maggio del 1927, è stata concessa la medaglia d'oro al valor civile con la seguente motivazione: "Comandante del Reparto Carabinieri Servizi Magistratura, assolveva i suoi particolari e delicati compiti con assoluta dedizione, responsabile impegno ed ammirevole tenacia, pur consapevole del gravissimo rischio personale per il riacutizzarsi della violenza eversiva contro l'intero ordine giudiziario. Fatto segno a numerosi colpi d'arma da fuoco in un vile e proditorio agguato tesogli da un gruppo di terroristi, sublimava col supremo sacrificio una vita spesa a difesa della collettivitŕ e delle istituzioni democratiche.

La mattina del 13 luglio del 1979 il colonnello Varisco, prossimo ormai al congedo venne ucciso dalle pallottole di un fucile a canne mozze mentre si stava recando al lavoro. Stretto collaboratore del generale Dalla Chiesa, quando fu assassinato comandava il servizio scorte del Tribunale di Roma. Nella sua auto i terroristi fecero prima esplodere una bomba fumogena e poi gli sparano attraverso i vetri. L'attentato venne rivendicata poi con una telefonata dalle Brigate Rosse.

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