Alida Valli era nata a Pola il 31 maggio del 1921 e quest’anno si ricorda, giustamente, il suo centenario. E’ sempre rimasta legata alla sua città natale anche se era partita dall’Istria a otto anni, per seguire il padre che era stato trasferito in una scuola di Como.
Nel 1936 la prima particina in “I due sergenti” dove è ancora Alida Altenburger, poi l’anno successivo sale alla ribalta con “Il feroce Saladino” e in quell’occasione il regista Mario Bonnard la battezzerà come Valli, trovando il cognome sull’elenco del telefono. Diventa molto popolare nel giro di pochissimo tempo, poi nel 1941 la prima svolta importante con Piccolo mondo antico di Mario Soldati che la celebra in senso più completo, anche se ha appena vent’anni.
Una lunga e prestigiosa carriera che arriverà fino al nuovo secolo e la porterà a lavorare in giro per il mondo, soprattutto negli Stati Uniti e in Francia. Per Alida l’internazionalità è stata sempre una delle sue caratteristiche e questo l’ha portata ad essere amata ed apprezzata in tutto il mondo.
Durante la recente Mostra di Venezia l’amministrazione comunale veneziana le ha intitolato un parchetto al Lido di Venezia accanto al Casinò e al Palazzo del Cinema. Adesso a partire da oggi, lunedì 27 settembre, per 5 settimane Circuito Cinema Venezia, in collaborazione con CINIT-Cineforum Italiano e con il Comitato di Venezia dell’ANVGD, inizia una rassegna “Alida Valli, diva per sempre” alla Casa del Cinema di Venezia.
Il primo appuntamento (con proiezioni alle 17.30 e alle 20.30) sarà con “Il terzo uomo” di Carol Reed, lavoro del periodo hollywoodiano, dove Alida aveva come partner Joseph Cotten e Orson Welles. Il film e la rassegna saranno introdotti da Alessandro Cuk, autore del libro “Alida Valli – Da Pola ad Hollywood e oltre”, da Paolo Lughi, critico cinematografico e da Ermelinda Damiano, presidente del consiglio comunale di Venezia.
L’incontro successivo, il 4 ottobre, è con l’opera prima di Gillo Pontecorvo “La grande strada azzurra” con Yves Montand girato quasi interamente in Istria, mentre l’11 ottobre sarà la volta di “Edipo re” di Pier Paolo Pasolini.
Un altro significativo appuntamento sarà il 18 ottobre con la proiezione di “La mano dello straniero” diretto da Mario Soldati e tratto da un romanzo di Graham Greene. Si tratta di un film girato interamente a Venezia dove Alida Valli aveva recitato in inglese e in dialetto istro-veneto perché interpretava una profuga giuliana.
Lo spettacolo sarà introdotto dal critico cinematografico Alessandro Cuk e dallo studioso di cinema Carlo Montanaro che parleranno del rapporto tra Alida Valli e Venezia, a partire dall’amicizia dell’attrice con Francesco Pasinetti che all’inizio della sua carriera l’ha sostenuta e aiutata.
La rassegna andrà a concludersi con una chicca il 25 ottobre ovvero con la proiezione del lungo film di Goffredo Alessandrini che venne distribuito diviso in due parti “Noi vivi” e “Addio Kira!”.
Si tratta di una rassegna che ricorda un’attrice che merita stima e considerazione. E d’altronde i suoi percorsi di carriera e di vita sono stati ben raccontati da Mimmo Verdesca in Alida, un recente docufilm che ha espresso al meglio un ritratto di attrice e di donna, anche con tanti particolari inediti. Un’opera da vedere per comprendere meglio e recuperare la memoria di un’interprete semplicemente leggendaria.