Si è svolta il 2 ottobre 2021 al Teatro di Laterina (AR) la presentazione del libro La patria perduta, di Elio Varutti (ANVGD Udine), scritto con la collaborazione di Claudio Ausilio (ANVGD Arezzo). Ha aperto i lavori del pomeriggio l’ingegner Simona Neri, sindaca del Comune di Laterina Pergine Valdarno. “Questo volume – ha detto la sindaca – raccoglie dati e testimonianze sul nostro Campo Raccolta Profughi di Laterina e presentarlo in pubblico è un bel momento di confronto, di memoria e di comunità”. La sindaca ha letto inoltre alcuni commoventi brani del testo in riferimento ai bambini, ai maestri e alla scuola funzionante dentro il Campo profughi, con gesti di umanità dei laterinesi.Poi ha avuto la parola Claudio Ausilio. “Buonasera, con intensa e profonda commozione, sono qui, insieme a voi, per la presentazione del libro La patria perduta – ha detto Ausilio – il nuovo libro sui profughi della Venezia Giulia scritto da Elio Varutti, per l’editore Aska di Firenze.Innanzitutto voglio salutare e ringraziare il Sindaco del Comune di Laterina Pergine Valdarno, Simona Neri, per l’attenzione e l’ascolto che presta al mondo degli esuli Istriani Fiumani e Dalmati, ringrazio l’amministrazione di Laterina per l’organizzazione dell’evento, il Presidente Nazionale ANVGD Renzo Codarin, la presidente del Comitato Provinciale ANVGD di Udine la dott.ssa Bruna Zuccolin, con il vice presidente Bruno Bonetti, il Prof. Elio Varutti del Comitato Esecutivo dell’ANVGD di Udine, il presidente dell’ANVGD Toscana Guido Giacometti, il dott. Aldo Ferrucci dell’Aska edizioni.
Il saluto va anche ai precedenti Sindaci di Laterina con cui sono stato a contatto, a Catia Donnini e a Rosetta Roselli che ci ha lasciato. Saluto l’Artista Simone Beck Mocenni, pittore, scultore, poeta, figlio di Gualtiero Mocenni, pittore e scultore di Pola, che ha trascorso due anni al Campo. Saluto gli amici esuli e tutti voi presenti che, con la vostra partecipazione date un segno di riconoscimento al valore della memoria e dell’impegno per un futuro più umano per tutti.
Il libro era per me un sogno nel cassetto da più di un lustro, ora è una realtà molto ben documentata. Il progetto è nato nel 2016 per la buona collaborazione tra il sottoscritto e il prof. Elio Varutti, coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Nelle baracche del CRP sono passati oltre 10mila profughi d’Istria, Fiume e Dalmazia, assieme agli italiani espulsi dal Dodecaneso, dalle ex colonie africane e da certi paesi della storica emigrazione italiana, come la Romania e la Tunisia.Il dramma dell’esodo è il dramma della lacerazione sociale e familiare. Un nucleo viene estirpato perché la sua terra non è più sua. Con l’esodo sparisce un’intera società: più di 300 mila italiani lasciano la propria terra, la propria casa, le radici si troncano. Per tanto tempo questa tragica pagina di storia è stata dimenticata e trascurata anche a livello locale, almeno fino a quando nel 1999, l’amministrazione comunale di Laterina organizzò un convegno su questi eventi e fece collocare un cippo commemorativo all’ingresso del campo, divenuto ormai area industriale, con una bella dedica ivi apposta ‘…A memoria di questo luogo, dove si consumò il dolore della prigionia e dell’esodo con l’auspicio che si schiudano orizzonti di libertà, di pace, di civile convivenza…’Anche se il tempo è ormai passato, questa occasione ci deve vedere tutti uniti per conservare la memoria. Soltanto così le giovani generazioni, potranno comprendere e fare tesoro di quanto successo per operare affinché questa pagina di vita italiana rimanga come monito per l’Europa di oggi e di domani e stimolo per realizzare una civile convivenza nel rispetto dei diritti e dei valori dei popoli – ha concluso Ausilio – Grazie di cuore a Voi tutti per la partecipazione a questa serata”.
Ha parlato poi Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine, per ringraziare Renzo Codarin, presidente nazionale dell’ANVGD, per l’appoggio dato all’iniziativa editoriale, che ha visto l’originale collaborazione di più associazioni di esuli giuliano dalmati. Guido Giacometti, intervenuto per l’ANVGD Toscana, ha ricordato un fatto paradossale accaduto alla stazione di Laterina negli ultimi anni ‘40, quando scese dal treno una signora agiata con varie valigie e si informò se ci fosse stato un taxi per il Campo profughi. Ha relazionato, infine, Elio Varutti mostrando varie immagini del periodo e indicando i periodi di vita del Campo stesso. Dal 1941 al 1943, sotto il fascismo, è un Campo di concentramento per prigionieri inglesi, sudafricani e canadesi. Sottoalimentazione e scarsa igiene nelle baracche provocano nei 2.500-3.000 prigionieri varie malattie debilitanti, come dissenteria e tifo.
Poi per un anno il Campo è stato un reclusorio sotto la sorveglianza nazista. Dopo la liberazione, avvenuta nel 1944, a cura della VIII Armata britannica, si trasforma fino al 1946 in un campo di concentramento per tedeschi e repubblicani della RSI catturati al Nord. Dal 1946 al 1963, per ben diciassette anni, funziona come Campo profughi per italiani in fuga dall’Istria, Fiume e Dalmazia (per oltre 10mila persone), terre assegnate alla Jugoslavia col trattato di pace del 10 febbraio 1947. Sono proprio italiani della patria perduta. Patiscono il freddo e la fame. Tra i più anziani di loro ci fu un alto tasso di suicidi.
A Laterina giungono pure certi sfollati dalle ex colonie italiane. Il libro tratta in modo specifico questi anni di vita quotidiana e di incontro-scontro con la popolazione locale, fino alla completa integrazione sociale, mediante qualche matrimonio misto e, soprattutto, col lavoro, la fede religiosa e con l’assegnazione delle case popolari ai profughi.In seguito c’è stato un po’ di dibattito, con alcuni interventi di Laterinesi e di Simone Mocenni, venuto con amici appositamente da Pola. Certi esuli e loro discendenti presenti in sala provenivano, oltre che dal Valdarno, da Firenze e Pisa.
—Progetto di Claudio Ausilio (ANVGD Arezzo) e Guido Giacometti (ANVGD Toscana). Testi e Networking a cura di Sebastiano Pio Zucchiatti e Elio Varutti, Coordinatore del gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine. Lettore: Claudio Ausilio. Copertina: Simona Neri, sindaca di Laterina Pergine Valdarno, in prima fila, vicino a Bruna Zuccolin e Claudio Ausilio; in seconda fila da sinistra: Elio Varutti, Bruno Bonetti, Aldo Ferrucci, Andrea Sordini, vicesindaco e Guido Giacometti. Fotografie di Bruno Bonetti, Daniela Conighi, del Comune di Laterina Pergine Valdarno e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia, 29 – primo piano, c/o ACLI. 33100 Udine. – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.
Fonte: ANVGD Udine – 05/10/2021