LETTERE
Quando ero bambino, a Pirano venne il tempo di ricevere, da piccolo cristiano, il sacramento della prima comunione. Grande evento per tutti noi «mamoli» e per le nostre famiglie, vestito nuovo e fiocco al braccio sinistro con tanto di foto di gruppo.
Venne poi a breve distanza il tempo della cresima, che non abbiamo potuto ricevere nel nostro Duomo di S. Giorgio, per le note barriere confinarie e vicende politiche, ma dovemmo, per questo sacramento, trasferirci a Trieste. Venne subito dopo il tempo dell’esodo nella capitale giuliana. Passarono intanto gli anni, conobbi la mia futura compagna e venne il tempo del matrimonio. All’epoca io abitavo nel centro di Trieste, lei a Farnei, periferia muggesana. Decidemmo di sposarci nella chiesetta di Muggia Vecchia. Una decina d’anni dopo nacquero due bambine, residenti ad Aquilinia, che abbiamo voluto e potuto battesimare nella stessa chiesa nella quale noi ci eravamo sposati. Era stata una scelta fatta dal sentimento umano verso valori superiori, di fede religiosa ed anche di un poco di tradizione.
Ora è venuto il tempo del matrimonio di una delle mie figlie, che abita e risiede a Muggia. Avrebbe voluto sposarsi nella stessa chiesa dove si sono sposati i genitori, nella stessa chiesa dove lei stessa è stata battezzata, ma… non si può, perché non appartiene a quella parrocchia. Sì, cari fedeli concittadini, oggi che sono caduti i confini politici, i confini di stato in tutta Europa, che stanno cadendo anche quelle diversità religiose, ne stanno sorgendo dei nuovi, assolutamente impensabili e sorprendenti: quelli delle parrocchie. Per mantenere quindi fino in fondo la mia tradizione inviterò mia figlia a sposarsi nel duomo di S. Giorgio, a Pirano, dove forse non troverò, oggi, difficoltà alcuna. Sarà un nuovo trasferimento per ricevere un sacramento, questa volta in senso inverso a quello della mia fanciullezza.
Colgo qui l’occasione per ringraziare il parroco di Aquilinia, don Giovanni, per i diversi tentativi fatti per esaudire il nostro progetto, per l’indicazione delle varie sedi ecclesiastiche, cui rivolgerci: tentativi purtroppo rimasti tutti senza esito.
Sergio Ravalico