GRISIGNANA L'ambasciatore italiano a Zagabria Alessandro Pignatti Morano di Custoza ha ribadito ieri sera l'appoggio del suo Paese al progetto secondo cui la pittoresca località di Piemonte d'Istria nell'Alto Buiese con soli 37 abitanti (un tempo ne aveva 2.000), diventerà monumento culturale sotto tutela grazie a un progetto già avviato, di ben 9 milioni di euro stanziati nell'ambito di un partenariato tra settore pubblico e privato, inquadrato nel programma europeo Redd Hill (Rural and Economic Development of a Disadvantaged Historical Istrian Locality).
In pratica tutto il borgo diventerà un albergo a 4 stelle con la reception nel castello e le depandance nelle altre costruzioni storiche. I partner nell'intero progetto sono il Comune e l'Ente turistico di Grisignana, le Regioni italiane Veneto, Abruzzo e Puglia mentre come collaboratori figurano la Comunità degli italiani di Grisignana e l'Agenzia per la Democrazia locale di Verteneglio. Il Veneto, tramite la Legge su recupero del patrimonio culturale della Serenissima in Istria, Fiume e Dalmazia, ha già versato la donazione di 100.000 euro per il restauro di Castello Contarini, di cui però non è ancora pronto il progetto esecutivo.
A Grisignana l'ambasciatore accompagnato dal console generale d'Italia a Fiume Fulvio Rustico e dai presidenti dell'Assemblea dell'Unione italiana on. Furio Radin e della giunta esecutiva Maurizio Tremul, è stato accolto dal sindaco Rino Dunis e dalla presidente della locale Comunità degli italiani Giuliana Descovich. Dal colloqui è emersa la proficua collaborazione tra Comune e Comunità, facilitata dal fatto che la maggioranza della popolazione è di etnia italiana. E Furio Radin ha messo in risalto l'«italianità» del territorio visto che ben il 20% di tutte le Comunità è concentrato proprio nell'ex Zona B. All'incontro è intervenuto pure Aldo Sorgo, presidente della vicina Comunità di Sterna in fase di ristagno poiché, come ha spiegato, si sente la mancanza dei giovani nella località. La presenza dei due rappresentanti diplomatici italiani è stata sfruttata dal vice presidente della Regione Istria Sergio Bernich, che ha riportato le lamentele di numerosi connazionali per i lunghi tempi delle pratiche per l'ottenimento della cittadinanza italiana. Si parla anche di un anno e mezzo dal momento della consegna della documentazione. Gli ha risposto il console Rustico precisando che al Consolato di Fiume l'iter è stato snellito al massimo tanto che i tempi di attesa per il primo appuntamento dopo la telefonata di annuncio si sono ridotti da alcuni mesi a una settimana. «Evidentemente – ha aggiunto – il ritardo si accumula a Roma». Lo stesso console ha invitato i connazionali che non l'avessero ancora fatto, a presentare la domanda per la cittadinanza italiana.
Sempre ieri l'ambasciatore Pignatti e il suo seguito hanno fatto una tappa anche a Rovigno, accolti dal presidente della Regione Istria Ivan Nino Jakovcic e dal sindaco Giovanni Sponza. Il diplomatico si è detto compiaciuto delle notevoli attenzioni del Palazzo municipale nei confronti della Cni, concretizzate con il contributo finanziario allo sviluppo delle istituzioni prescolari e scolastiche italiane in città. L’ambasciatore ha anche visitato il Centro di ricerche storiche di Rovigno, confermando l’apprezzamento per la lunga attività dell’istituto. Ha quindi rinnovato il sostegno di Roma alla realizzazione di due importanti progetti dell'Ui a Pola: la costruzione della casa dell'anziano e di un campo universitario. (p.r.)