L’Unione degli istriani non molla. E per oggi alle 16.30 alla Stazione marittima ha indetto una pubblica assemblea in cui il presidente dell’Unione, Massimiliano Lacota, commenterà la lettera inviata da parte dell’associazione ”Civilna iniziativa za primorsko” «anche al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – ha detto Lacota – dai gruppi sloveni che ci hanno impedito di commemorare i nostri caduti della foiba di Golobivnica».
Vicino a Lokev settimane fa ci furono incidenti e la cerimonia commemorativa indetta dall’Unione non si svolse. «Ora che abbiamo conosciuto il contenuto delle lettere che contestano il nostro sacrosanto diritto di commemorare le nostre vittime – ha ripreso Lacota – siamo indignati, sono inaccettabili. Pongono come condizioni, per permetterci di completare questo pellegrinaggio, che cercheremo di ripetere a fine maggio – ha continuato Lacota – che si compili un programma che preveda per loro la possibilità di venire a commemorare quelli che considerano i loro caduti in territorio italiano, che l’Unione accetti le conclusioni della Commissione storica mista e che l’ex poligono di tiro di Opicina diventi parco pubblico. Non se ne parla – ha dichiarato Lacota – anzi, annuncio fin d’ora che fra poco più di un mese torneremo alla foiba».
Nella lettera a Napolitano, ha detto Lacota, si afferma fra l’altro che «gli ambienti neofascisti della provincia di Trieste si aggregano nell’Unione Istriani» e che «Trieste è sin dal 1945 un centro di neofascisti e punto nevralgico per l’attizzamento di odio contro gli Sloveni». (u. s.)