Dopo oltre ottant’anni esaudito un desiderio di Gabriele d’Annunzio, che nel monumento funebre nel parco del suo Vittoriale a Gardone Riviera (Brescia) aveva fatto apporre dieci arche destinate ad accogliere altrettanti compagni da lui scelti per esserne accompagnato nella morte, come lo era stato in vita.
Il compagno di Fiume
Ha avuto il suo posto nel Mausoleo (foto tratta dal sito Vittoriale.it) Antonio Gottardo, sergente maggiore nel secondo reggimento granatieri caduto a Fiume il 26 dicembre 1920, nel momento più critico del Natale di Sangue, per un colpo sparato dall’Andrea Doria contro il Palazzo di Governo che ferì alla testa lo stesso Comandante. Già nel 1938, Maroni aveva fatto richiesta di un promemoria da inviare a Mussolini per la richiesta di trasferimento della salma, mai avvenuto anche in seguito a causa – dal 1965 – degli accordi politici Italia-Jugoslavia che impedivano di recuperare reliquie di italiani sepolti in terra slava.
«Realizzato un altro desiderio di d’Annunzio»
«Ci commuove avere realizzato finalmente un altro desiderio di Gabriele d’Annunzio, avere intorno a sé tutti i dieci compagni da lui scelti. Rendendo l’onore dovuto al semplice sergente Antonio Gottardo, caduto accanto a lui nelle tragiche giornata del Natale di Sangue», ha commentato Giordano Bruno Guerri, appena confermato presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani per altri cinque anni.
Al Vittoriale appuntamento conclusivo su Dante
E sempre sabato prossimo sarà il Vittoriale a fare da palcoscenico all’appuntamento conclusivo dell’VIII edizione del Festival della Bellezza, svoltosi quest’anno attorno al tema “Dante e l’espressione poetica”. E proprio al rapporto tra Dante e l’Italia è dedicata la conferenza di chiusura dell’iniziativa, a coronamento dell’anno che ha visto e celebrato la felice coincidenza tra gli anniversari di Dante, a settecento anni dalla morte, e del Vittoriale degli Italiani, nel primo centenario della sua fondazione.
Alle ore 18,30 l’incontro vedrà protagonisti lo storico Alessandro Barbero e il presidente del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri, in un dialogo che indagherà, attraverso la storia della poesia, la poesia della Storia: lo sviluppo dell’idea di una nazione tra faide cittadine e la nascita di una lingua nuova.
Fonte: Secolo d’Italia