POLA Notte di orrore e sangue quella tra venerdi e sabato a Castelnuovo d'Istria (Rakalj in croato), piccola località di pescatori e marittimi non lontano da Pola, situato sulla costa orientale della penisola.
Intorno alle 2.30, il 44.enne Roberto Percan ha ucciso nel sonno a colpi di coltello la moglie Alenka di 41.enne e il figlioletto Martin di soli 8 anni. Poi ha tentato di suicidarsi tagliandosi le vene.
La polizia lo ha trovato sanguinante disteso nel cortile di casa. Poi è stato subito ricoverato all'ospedale di Pola dove è giunto in stato di coma.
I medici stanno lottando per mantenerlo in vita. L'uomo è occupato come operaio presso l'azienda dell'acqua «Vodovod» a Pola, ultimamente era a casa in permesso malattia. Sua moglie era commessa nella vicina Carnizza (Krnica), piccolo borgo alla periferia polese.
E' stato il figlio 17enne della coppia, rientrato a casa dopo una serata con gli amici a trovare i corpi senza vita del fratellino e della madre. Ha subito allertato i vicini che quindi hanno chiamato la polizia.
Il sopralluogo è stato effettuato dal giudice istruttore del Tribunale regionale Ivica Stanic e dal sostituto pubblico ministero regionale Mirjana Zenzerovic che hanno disposto l'autopsia delle salme.
Gli abitanti del borgo sono tutt'ora sotto choc per quanto accaduto. I Percan, raccontano, erano una coppia tranquilla, senza liti ed eccessi di alcun genere, sempre dedita al lavoro.
Pertanto l'unica ipotesi plausibile sul possibile movente rimane un colpo di follia. Del figlio 17.enne ora si occuperanno alcuni parenti di Pola. Prima di questo l'ultimo omicidio a Castelnuovo d’Istria – Rakalj, si era avuto ben 60 anni fa, quando un giovane geloso aveva ucciso a colpi di pistola la sua fidanzata nel bosco.
Da notare che questa è la terza strage familiare in Istria da circa un anno a mezzo a questa parte. Nel novembre del 2007 a Pola il 48.enne Damir Voskion aveva ucciso a colpi di pistola il padre Renato di 70 anni, il fratello 40.enne Dean, la cognata 36.enne Natasha e i figlioletti della coppia Carla e Mauro.
Nell'ottobre dello stesso anno, il noto banchiere polesano Petar Radovanovic aveva ucciso la moglie e aggredito la figlia incinta. Poi si era tolto la vita nell'ospedale carcerario.
(p.r.)