Il primo sondaggio sulla conoscenza di foibe ed esodo, effettuato da Datamedia, aveva fornito risultati sconfortanti; il 30 marzo 2004 la Legge 92 istituiva il Giorno del Ricordo e già nel 2009 si riscontrava in un’indagine firmata dall’Istituto Alan Normann un sensibile aumento tra le persone informate, proseguendo sulla tendenza riscontrata dal precedente sondaggio Ferrari Nasi & Grisantelli somministrato poco dopo l’istituzione del Giorno del Ricordo.
SWG attesta invece oggi che l’85% degli italiani conosce la vicenda delle foibe. Le attività istituzionali che si svolgono ogni anno in questo periodo attorno al 10 Febbraio. la presenza e l’attività sul territorio anche nel resto dell’anno da parte di comitati e delegazioni dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e da parte delle altre sigle della diaspora adriatica, maggiore attenzione da parte dei media cartacei ed online, la penetrazione dell’argomento in ambito scolastico grazie al lavoro svolto dal Tavolo Ministero dell’Istruzione – Associazioni degli Esuli istriani, fiumani e dalmati: molteplici sono gli aspetti che hanno contribuito ad ampliare la conoscenza di questa pagina di storia nazionale.
E forte di questi numeri, la tematica del Giorno del Ricordo assurge anche a livello europeo, poichè la neoeletta Presidente del Parlamento Europeo, la maltese Roberta Metsola (Partito Popolare Europeo), ha definito le foibe “un dramma europeo” facendo peraltro riferimento alla giornata del 13 luglio 2020 a Trieste con i Presidenti Mattarella e Pahor che si tengono per mano stando in silenzio davanti al Monumento nazionale della Foiba di Basovizza. [LS]
