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Gorizia: ancora chiusi gli archivi jugoslavi (Il Piccolo 04 mag)

Gli ex sindaci Scarano e Valenti, naturalmente. Ma anche il segretario comunale del Pd, Giuseppe Cingolani, e l’attore e regista teatrale Gianfranco Saletta.

In molti ieri si sono dati appuntamento al Parco della Rimembranza di fronte alla grande lapide che ricorda i goriziani strappati ai loro cari dai titini a guerra finita, in quel terribile maggio del 1945. «Che i giovani di oggi portino sempre nel cuore il ricordo dei loro concittadini trucidati – ha esortato Clara Morassi Stanta, delle famiglie dei deportati – dei quali ancora sappiamo troppo poco». Proprio su questo punto il sindaco Romoli non ha potuto fare altro che rammaricarsi. «L’anno scorso, in occasione di questa stessa ricorrenza, avevo auspicato che dagli archivi dell’ex Jugoslavia arrivassero documenti e informazioni su questa tragica pagina di storia – ha sottolineato -. Invece, non abbiamo potuto registrare alcuna novità, malgrado le pressioni e il contributo dei nostri organi diplomatici». Contributo che il prefetto Maria Augusta Marrosu s’impegnerà a sviluppare anche nei mesi a venire. «Questa tragedia non può essere sottaciuta – ha evidenziato -. Continueremo a darci da fare, sia per i parenti delle vittime di allora sia per le nuove generazioni, affinchè tali drammi non abbiano mai a ripetersi».

Al termine degli interventi ufficiali non sono mancate alcune, toccanti testimonianze da parte di chi perse in quei giorni di più di sessant’anni fa genitori, nonni, amici. Entro la fine del mese, il Comune promuoverà un’altra occasione per ricordare quella difficile stagione: l’inaugurazione di una scalinata a Licurgo Olivi, esponente del Cnl, sparito subito dopo la fine della guerra. «Dopo aver dedicato una via a Norma Cossetto – ha evidenziato Romoli – si tratta di un altro piccolo ma significativo omaggio a quanti persero la vita a guerra finita, vittime di una spirale di odio etnico».

Dopo la cerimonia, al Sacro Cuore si è tenuta la tradizionale messa di suffragio. Presenti, tra il numeroso pubblico, diversi rappresentanti delle associazioni d’arma e delle forze dell’ordine, oltre che il presidente del parlamentino del Centro, Flavio Duca.

Nicola Comelli

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