di SILVIO MARANZANA
TRIESTE Discende da una delle dinastie mitiche che scippando lo scettro alla Serenissima tennero l’Adriatico al centro dei mari del mondo nel periodo d’oro dei grandi imperi: dalla metà dell’Ottocento alla prima guerra mondiale. L’Agenzia marittima triestina Martinoli, che oggi a mezzogiorno nella sala maggiore della Camera di commercio festeggia gli ottant’anni di vita, venne fondata dai Martinolich, che assieme ai Cosulich, ai Gerolimich e ai Premuda, tutti lussignani, e ai Tripcovich di Dobrota nelle Bocche di Cattaro, diedero a Trieste, dove si trasferirono, e alla Venezia Giulia ricchezza e prestigio conquistati sui mari di tutto il mondo.
Attualmente anche la Martinoli, come la Cosulich e come la Premuda, è in mani genovesi, o meglio in quelle di professionisti che nel capoluogo ligure, dopo che il Tirreno ha spodestato l’Adriatico al centro delle rotte internazionali, abitano e hanno il fulcro delle loro attività. Ma il presidente Giovanni Guicciardi che oggi sarà in città per celebrare un evento che per Trieste ha un significato anche storico e culturale ha recentemente ricordato: «La mia famiglia è originaria di Trieste dove sono proprietario dell’agenzia Martinoli che ha tanto lavoro in un periodo positivo per il porto giuliano tra i traffici petroliferi che interessano l’oleodotto che va in Austria e Germania, i container e i carichi secchi».
La recente crisi globale ha solo leggermente smussato questo ottimismo. La Martinoli oggi assiste all’incirca 500 navi all’anno e in particolare «controlla» oltre il 35 per cento del petrolio che transita attraverso il porto di Trieste e che si attesta annualmente su una media di 35 milioni di tonnellate. Si tratta di greggio proveniente soprattutto dal Nord Africa, dal mar Nero, dai Paesi del Golfo, dalla Russia centrale e diretto alle raffinerie del Centro Europa.
La specializzazione nel comparto dei trasporti petroliferi, favorita prima dalla creazione a Trieste della raffineria Aquila e poi del terminal dell’oleodotto transalpino, è solo l’ultima diversificazione di una serie di attività marittime che affondano come detto le radici sulla sponda orientale dell’Adriatico e in particolare sull’isola di Lussino che fu culla di marinai e capitani di lungo corso, di commercianti e scopritori di rotte. Due fratelli preti, Giovanni e Stefano Vidulich, furono i fondatori della cultura marinara di Lussino. Nel 1855 nacque sull’isola quarnerina l’Imperialregia scuola nautica, ma vi si insegnava in italiano perchè sia in Adriatico che in Egeo la lingua del mare e del commercio era ancora il veneto. I brigantini da Lussino giungevano in Martinica, in Giamaica, in Inghilterra, a Odessa. I Cosulich, i Martinolich, i Gerolimich furono anche proprietari di cantieri e seppero passare alla grande dalla vela al vapore. Gli ufficiali della Marina austroungarica erano affiancati dai diplomati negli Istituti nautici di Trieste, Lussinpiccolo, Fiume, Buccari, Ragusa e Cattaro.
Il capitano Carlo Martinolich incominciò la propria attività da armatore nel 1876 con modestissimi velieri sulle rotte del Quarnero e della Dalmazia. Il primo si chiamava «Giovanni V.» ed era un pelego di trenta tonnellate. Nel 1896 inaugurò la prima linea di navigazione Trieste-Lussino con il celebre «vapore» Flink. La Carlo Martinolich riuscì a gestire in proprio una flotta di sette navi e a farsi ambasciatrice di civiltà marittima in tutto il mondo. Alla fine degli anni Venti venne fondata l’Agenzia marittima vera e propria, di cui oggi si festeggiano gli ottant’anni e le sue principali attività erano il bunkeraggio, cioè il rifornimento di carburante alle navi e le mediazioni marittime.
A Trieste intanto era anche iniziata la storia del futuro porto petroli. Già nel 1873 ebbe inizio la costruzione di 12 serbatoi per la raccolta del greggio proveniente con vagoni cisterna dalla Galizia, oggi ai margine della Polonia, ma allora nell’Impero austroungarico. Furono collocati ben oltre i limiti della città, in una zona rurale che prendeva il nome dalla solitaria cappella di San Sabba. Nel 1891 la «Triester Mineral – Olraffinarie» esportava 30 mila tonnellate all’anno di prodotti raffinati fino a Paesi lontanissimi quali Brasile e Giappone.
Lungo la costa opposta della baia di Muggia nel 1937 venne fondata la Raffineria Aquila e la Martinoli ne divenne l’agenzia marittima esclusiva dando così inizio al suo indissolubile rapporto con il mondo del petrolio. Negli anni attorno alla seconda guerra mondiale la ditta ebbe un grande sviluppo nei traffici di linea, in quelli passeggeri e nelle mediazioni, mentre l’assistenza alle petroliere restava confinata al rango di attività collaterale.
La situazione però si capovolse nel 1967 quando l’apertura dell’Oledotto transalpino della Siot e l’impennata nel traffico del petrolio indussero gli azionisti a costituire una nuova società, l’attuale Martinoli – Agenzia marittima triestina, specializzata nei traffici delle petroliere affinché si potesse avvalere della collaborazione diretta e dell’esperienza di nuovi soci di prestigio nell’ambito dei trasporti marittimi, del calibro della Maurice Pommé di Port de Bouc e della Worms services maritimes di Parigi.
Oggi anche la Cosulich, la cui attività venne iniziata nel 1857 dal capitanio Antonio Felice Cosulich di Lussino, mantiene la propria sede legale a Trieste ma da decenni ha spostato il fulcro delle proprie atività a Genova sotto la guida dei fratelli Antonio e Andrea e dei cugini Augusto e Matteo. La Premuda fondata a Trieste nel 1907 dal capitano lussignano Giovanni Luigi Premuda ha sede a Genova ed è guidata da Alcide Rosini. Resiste a Trieste, guidato da Giuseppe Fortini, il ramo originario della Tripcovich fondata nel 1895 dal conte Diodato, divenuta un impero finanziario e poi sepolta, ma non completamente. sotto un crac da oltre 200 muiliardi delle vecchie lire.
Oggi la Martinoli ha sede in riva Grumula 2 e conta su un team di 14 dipendenti, diretti dall’amministratore delegato Giorgio Parpaiola, che seguono quotidianamente una vasta gamma di operazioni portuali, che non includono soltanto le petroliere, ma anche le navi passeggeri, quelle da carico, i traghetti ro-ro, per un totale di 500 navi all’anno. Ha subagenti in tutti i principali porti dell’Adriatico fino in Albania e grazie alla professionalità raggiunta ha potuto stringere un accordo di collaborazione con una delle più prestigiose agenzie internazionali, la Barwil shipping agency, che le permettono di offrire i propri servizi di assistenza marittima in 250 uffici dislocati in tutto il mondo. Lo staff triestino è commercialmente in grado di offrire alla clientela assistenza e quotazioni per tutti i porti mondiali, ma in particolare per le destinazioni del Mediterraneo, del Medio ed Estremo Oriente, dell’Africa orientale e occidentale.