Addio a Luciano Pick, scrittore degli esuli in Friuli

Coordinatore sindacalista, giornalista e scrittore, ma soprattutto uomo dalla spiccata dote oratoria. Luciano Pick, nato il 29 agosto 1940, a Fiume, quella terra che qualche anno dopo lo avrebbe costretto, in seguito all’occupazione Titina, ad emigrare in Italia, assieme alla sua famiglia.

Aveva solo 5 anni all’epoca in cui, assieme alla madre e al fratello maggiore, salì su quel treno, provvisto unicamente dei vestiti che aveva addosso, per correre verso quella libertà che era stata tolta, oltre che alla sua famiglia, anche ad altre migliaia di persone. Il forte credo religioso e lo spirito combattivo ha fatto sì che Luciano, superstite assieme alla famiglia di questa rappresaglia etnica, abbia incanalato tutta la sofferenza in alcuni suoi libri raccontando un vissuto che, come lui amava sostenere, “Se non di ricorda, si rivive il passato”. Tra gli altri, “Vlasta”, ed “Attimi infiniti, versi d’amor profano”.

Dopo una vita passata a Trieste, da poco più di vent’anni, in seguito alla pensione, si era trasferito con la moglie a Pertegada, frazione di Latisana. A gennaio, in seguito a dei controlli specialistici, gli era stato diagnosticato un male incurabile, ed in seguito, lo scorso 23 marzo, è stato ricoverato all’ospedale di Latisana, dove è venuto a mancare lo scorso 11 maggio. 

Fonte: Friuli Oggi – 11/05/2022

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