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Infanzia in Istria nel libro di Luigi Covaz (Il Piccolo 14 mag)

Per chi l’ha visitata appena una sola volta l’Istria entra subito nel cuore; figurarsi che sentimento nutre verso questa terra chi ci ha trascorso l’infanzia. Per intuirlo vale la pena leggere «La mia Istria. Ricordi dell’infanzia a Visignano», libro scritto da Luigi Covaz, cantierino monfalconese in pensione. Il libro, edito dall’Unione degli Istriani di Trieste, verrà presentato domani alle 18 alla libreria Rinascita di Monfalcone. A Gorizia per ora lo si trova alla libreria Corrispondenze di piazza Sant’Antonio.

Luigi Covaz, sulla soglia degli ottanta anni, ha raccolto i ricordi dell’infanzia, la meravigliosa stagione trascorsa a Visignano dai nonni Bepi e Maria, ché a casa, a Monfalcone, c’era troppa miseria per sfamare anche gli appetiti del fratellino Guido e poi della sorellina Roberta.

Nel libro di Luigi affiorano personaggi ricchi di sentimento, alcuni buffi e altri solenni. E poi usanze e mestieri che oggi sembrano davvero preistoria.

La politica, le questioni storiche ancora aperte sull’Istria sono tenute lontane dalle pagine di Covaz. Ma c’è tanta nostalgia che l’autore è stato bravo a trasmettere con una prosa semplice ma precisa; magari tutti sapessero raccontare senza deviare dal buon senso della semplicità. Tra tutti, nei capitoli intitolati «I manzi di Nane piccolo» e «Barba Sansa» affiora lo stupore del piccolo Luigi; stupore conservato gelosamente nel suo cuore per tutta una vita.

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