di NICOLA COMELLI
GORIZIA Zone franche locali in Friuli Venezia Giulia per «abbattere il differenziale transfrontaliero, soprattutto sul fronte fiscale».
A prospettarle il ministro degli Esteri Franco Frattini, a margine della visita di ieri a Gorizia e Trieste, aprendo alle molteplici richieste giunte sulla questione da parte degli enti locali, alla luce delle pesantissime ricadute che la cancellazione delle agevolazioni ha comportato per il tessuto economico. «L’Unione europea su questo punto è particolarmente rigida – ha osservato – tuttavia, credo che degli aiuti mirati che non stravolgano il mercato interno ma che ne limino le differenze tuttora esistenti possano essere adottati. Non appena queste misure saranno disponibili il Friuli Venezia Giulia sarà una delle prime aree dove queste saranno assunte».
Oltre alla striscia confinaria giuliana, Frattini ha evidenziato che anche Tarvisio «meriterebbe» l’attivazione di una zona franca locale. Frattini, inoltre, proprio nel corso dell’incontro con il sindaco di Gorizia, Ettore Romoli, ha fatto mettere in programma alla Farnesina un incontro per discutere la questione.
«Indirizzandoli a particolari settori – ha aggiunto – soprattutto alla luce di questo momento di particolare difficoltà per l’economia, ci sono delle buone ragioni per adottare aiuti specifici».
Sempre Frattini, poi, ha ricordato come sia in dirittura finale, in Parlamento, la legge istitutiva dell’Euroregione.
«La proposta che abbiamo presentato alle camere sta per essere licenziata – ha rimarcato fiducioso -. Abbiamo già ricevuto le candidature del Veneto, dello stesso Friuli Venezia Giulia, della Carinzia e della Slovenia e siamo determinati a portare avanti questo progetto».
Infine, è arrivata una presa di posizione contro il fenomeno (annoso) del lavoro nero transfrontaliero che, stando alle ultime stime disponibili, rese note dalle sigle sindacali italiane e d’oltreconfine, coinvolge circa 5mila tra sloveni e croati che ogni giorno attraversano raggiungono le province di Gorizia e Trieste per essere impiegate principalmente nel settore dell’edilizia e dell’assistenza famigliare. «Si tratta di un problema che va contrastato con forza perchè penalizza imprenditori e aziende che rispettano le regole – ha evidenziato -. Il ministro del Welfare Sacconi sul tema del lavoro nero ha fatto e sta facendo molto. E’ inaccettabile sfruttare la libertà di circolazione per aggirare le norme: così viene distorta la concorrenza».