di ROBERTA GIANI
TRIESTE Ci mette quasi tre anni ma, alla fine, Roma dice sì. E l’Euroregione, la «casa comune» che Friuli Venezia Giulia, Veneto, Carinzia, Slovenia e Croazia vogliono costruire all’insegna della cooperazione transfrontaliera, compie un balzo in avanti.
La Camera, nella seduta di ieri mattina, approva infatti con voto trasversale gli articoli della legge comunitaria che attuano il regolamento europeo sui Gect, Gruppi europei di cooperazione territoriale, dando la copertura giuridica all’Euroregione. Quegli articoli – già licenziati al Senato (dove la legge comunitaria tornerà per l’adozione definitiva) – dettano modi e tempi con cui Friuli Venezia Giulia e Veneto possono erigere il condominio «senza confini». Prevedono, in concreto, che gli aspiranti «soci» di un Gect avanzino domanda di autorizzazione a Palazzo Chigi, allegando copia della convenzione e dello statuto, e ricevano la risposta entro novanta giorni. Ancora, stabiliscono che gli stessi «soci» acquistino personalità giuridica di diritto pubblico all’atto dell’iscrizione all’apposito registro dei Gect.
Ma, al di là delle procedure su cui si apre il dibattito in aula con Isidoro Gottardo e il Pdl che lo difendono e con Ettore Rosato e il Pd che lo giudicano troppo farraginoso, gli articoli freschi d’adozione ratificano i pieni poteri dei Gect in materia di promozione e attuazione di progetti di cooperazione finanziati con fondi Ue. Soprattutto, però, ipotizzano poteri aggiuntivi «al fine di rafforzare la coesione economica e sociale». Quali? Dipende dagli esiti della «negoziazione» tra Regioni e governo.
Il Friuli Venezia Giulia, cui spetta la prossima mossa insieme al Veneto, è pronto: «Faremo partire rapidamente l’iter autorizzativo» assicura il governatore Renzo Tondo. E aggiunge: «Ci interessano i contenuti, non i contenitori, ma sappiamo di poter contare su un governo e un ministro degli Esteri, Franco Frattini, molto attenti alle nostre esigenze. Non dimentichiamoci che Silvio Berlusconi ha fatto quello che Romano Prodi, nonostante i solleciti, non aveva fatto».
Concorda, dopo essersi battuto a lungo a favore dei Gect, Gottardo: «Un altro impegno del patto Berlusconi-Tondo è stato rispettato. La possibilità di istituire l’Euroregione rappresenta un fatto importantissimo per il Friuli Venezia Giulia in quanto ci dà l’opportunità di rafforzare la nostra autonomia nel contesto di una cooperazione transfrontaliera sempre più indispensabile. Ora le Regioni dovranno passare ai fatti e cercare di ottenere maggiori competenze per i Gect in campi come la salute, la fiscalità, l’ambiente…». E l’opposizione? «Abbiamo votato a favore, sosteniamo da sempre l’Euroregione, ma ci spiace che i nostri emendamenti non siano stati accolti» afferma Rosato. E spiega: «Volevamo semplificare le procedure autorizzative, troppo burocratiche e complesse, valorizzando l’autonomia delle Regioni. Ma il Pdl ha difeso il testo originale». Domani a Trieste, intanto, a discutere di Euroregione con Tondo arrivano il sottosegretario italiano Stefania Craxi e l’eurodeputato sloveno Jelko Kacin.