Il vecchio rifugio “Stefano Caifessi” del CAF (Club Alpino Fiumano)

Il rifugio “Stefano Caifessi” era stato costruito nella grande conca compresa fra il Monte Oscale e il Monte Aquila, ad Est del Carso triestino. Si trovava a 1.100 metri di quota e si raggiungeva per carrareccia in 2:30 ore dal Rifugio Rossi oppure per rotabile da Mune in 3:00 ore, si trovava nel territorio di Castelnuovo d’Istria (che oggi si chiama Podgrad) lungo l’importante strada che collegava (e collega) Trieste a Fiume.

Era aperto tutto l’anno con servizio di ristoro. Era stato inaugurato nel 1934 e intitolato al legionario dannunziano Stefano Caifessi, morto nel 1922 e considerato un “martire fascista”. Dopo la seconda guerra mondiale andò distrutto e successivamente la baracca edificata venne chiamata “Bubeš”.

Era stato già inaugurato il 4 dicembre del 1921 il Rifugio Egisto Rossi. La dedica era quanto mai doverosa: Egisto Rossi, scomparso in giovane età, aveva fatto parte della Società alpina Liburnia e si era battuto per la nascita della Deputazione fiumana di storia patria, conscio dell’importanza che la storia ha nella dimostrazione dell’italianità di Fiume. Al Rifugio Egisto Rossi ne seguiranno diversi altri, anche loro situati sui monti immediatamente a settentrione di Fiume, nel territorio compreso fra il Quarnaro e Trieste: abbiamo dunque nel 1925 il Rifugio Gabriele D’Annunzio a poca distanza dal Monte  Nevoso seguito nel 1929 da quello dedicato a Rodolfo Paulovatz all’Alpe Grande, poi il Rifugio Benevolo-Colacevich-Walluschnig aperto nel 1930; nel 1934 il Rifugio Stefano Caifessi sul Monte Aquila, e per ultimo il Guido Rey inaugurato al Pian della Secchia/Chabranska a ridosso della Seconda guerra mondiale.

Vedi anche la scheda informativa nel sito cartolinedairifugi.it.

Per la mappa dei rifugi posseduti dal CAI di Fiume, vedi qui.

Fonte: Tra Fiume e Trieste – 28/04/2022

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Al posto del rifugio “Stefano Caifessi” oggi c’è una baracca utilizzata dai
cacciatori locali, sezione di Lanišće, costruita negli anni Ottanta.
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