“La famiglia di Giuseppe e Antonietta Daddi viveva a Zara, in Borgo Erizzo, con sette figli. Giuseppe fu assassinato dai Titini nel novembre del 1944 e il suo corpo fu gettato nel canale”. Ha inizio così, in modo crudo, il racconto di Ettore Daddi, discendente dalmata, che vive a New York. “Mia nonna è rimasta vedova con sette figli. Sono stati costretti a lasciare Zara italiana per sempre. Mio padre Vittorio aveva solo otto anni. Per i successivi dodici anni vissero nei campi profughi in Italia, a Servigliano, allora in provincia di Ascoli Piceno e dal 2009 in quella di Fermo, nelle Marche. Poi sono stati al Centro raccolta profughi di Laterina (AR), in Toscana, prima di emigrare a New York City nel 1956”.
Quali sono i nomi dei sette figli? “Mio nonno Giuseppe e la mia nonna Antonietta Treveri avevano questi figli – ha proseguito Ettore Daddi – ovvero i miei zii: Esta, Giuseppe, Silvio, Gabriele, Benito oltre ai gemelli Umberto e Vittorio, mio padre. Sono tutti morti, eccetto che Umberto [dati del 2022]”.
Poi c’è uno slancio di tenerezza da accogliere a braccia aperte. “Vorrei che la storia della mia famiglia esiliata da Zara fosse ricordata – ha concluso Ettore Daddi – grazie a tutti voi!”.
In effetti, consultando l’Elenco Profughi Giuliani del Comune di Laterina, Archivio del Comune di Laterina, 1949-1961, si leggono i seguenti nominativi: “Daddi Benito, n. del fascicolo 1255, data di emigrazione 11 marzo 1960, per gli USA. Daddi Gabriele, n. 1256, stessa data d’emigrazione per gli USA. Daddi Gianni 1255, idem USA. Daddi Silvio, 1255, idem USA. Daddi Ester, fascicolo n. 321, data d’emigrazione 21 agosto 1956 per Napoli. Daddi Umberto, n. del fascicolo 1256, data d’emigrazione 11 marzo 1960, per gli USA. Daddi Vittorio, 1256, idem per gli USA”.
A parte gli errori materiali che possono esserci nel citato Elenco manoscritto, si precisa che le partenze per gli USA avvenivano di solito da Napoli, dove operava un Ufficio dell’International Refugee Organization (IRO), presso il Campo profughi di Bagnoli, per predisporre le pratiche dell’emigrazione di massa. L’Organizzazione Internazionale dei Rifugiati (IRO) è stata un’organizzazione intergovernativa fondata il 20 aprile 1946 per affrontare l’enorme problema dei rifugiati creato dalla seconda guerra mondiale. Nel 1952, le operazioni dell’IRO cessarono e fu sostituito dall’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).
L’unica fonte scritta che si è riusciti a trovare riguardo alla uccisione di Giuseppe Daddi da parte titina è il libro di padre Flaminio Rocchi. Il nome di Daddi compare nella parte finale del volume, quella dedicata a Zara, un sestiere veneziano, tra decine di italiani eliminati dai partigiani a mezzo di fucilazione, o di affogamento con una pietra al collo (Rocchi F 1990 : 515).
Anche il signor Wladimir Sestan è figlio di un profugo di Zara. Pure lui cerca notizie sull’esodo della sua famiglia. Suo padre era Franco Sestan, che dal 1956 al 1960, stando ai suoi racconti, è stato accolto al Campo profughi di Laterina. Parlavate in casa dell’esodo? “Anche in casa mia – è la risposta di Wladimir Sestan – vigeva la regola di parlare poco di quelle cose brutte, anche se non ricordo l’espressione giusta in dialetto”.
Ce ne sono addirittura due nominativi di Franco Sestan da Zara nel citato Elenco alfabetico profughi giuliani, 1949-1961, del Comune di Laterina. Chiarita l’omonimia perfetta, si sa che Franco Sestan (il babbo di Wladimir) risulta al fascicolo n 1.279, senza altri dati noti. Coincide coi pochi racconti la data di partenza da Zara del suo papà. È il 1956. Un luogo fondamentale dopo il Crp di Laterina per la famiglia Sestan è stato San Donato Milanese, in provincia di Milano. Su questo caso, tuttavia, le ricerche sono ancora aperte, grazie alla collaborazione di Claudio Ausilio, delegato provinciale dell’ANVGD di Arezzo.
Conclusione – Si desidera chiudere il presente elaborato con le parole di Gioacchino Boglich Perasti. “Le divisioni territoriali non dovrebbero dividere più gli uomini, ma, segnandone i confini giurisdizionali, formare dei ponti che li uniscano in un mondo libero, in una comunità di spirito e nell’interesse di tutti” (Boglich Perasti G 1964 : 100).
Nota lirica – Alla fine delle testimonianze dei due discendenti zaratini si intende pubblicare una silloge in versi di Marco Birin, collaboratore del blog presente, nella speranza di far cosa gradita. È una piccola forma poetica in dialetto istro-dalmata, dedicata alle Vittime del 1943-1945 a Zara (a cura della redazione del blog).
Varda Zara
Varda Zara no xe più Zara
da tempo iera zità dei doxi
xe poi passada zità dei druzi
di italiani copadi sepolcro.
Fonti digitali
– Ettore Daddi, vive a New York, USA, messaggio in Messenger del 9 febbraio 2021 allo scrivente.
– Wladimir Sestan, vive a Brugherio, provincia di Monza e Brianza, email allo scrivente del 6 luglio 2022.
Fonti archivistiche
Premesso che potrebbero esserci alcuni errori materiali di scrittura, i materiali sono stati raccolti da Claudio Ausilio, dell’ANVGD di Arezzo.
– Comune di Laterina (AR), Elenco alfabetico profughi giuliani, 1949-1961, ms.
Cenni bibliografici
Gioacchino Boglich Perasti, Gli Italiani di Dalmazia. Storia di un nazionalismo innocente, Udine, Del Bianco, 1964.
Flaminio Rocchi, L’esodo dei 350 mila giuliani fiumani e dalmati, Roma, Associazione Nazionale Difesa Adriatica, 1990.
Produzione culturale del Gruppo di lavoro storico-scientifico dell’ANVGD di Udine, coordinato dal prof. Elio Varutti e con la collaborazione di Claudio Ausilio (ANVGD di Arezzo). Testi e Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Lettori: Claudio Ausilio, Bruno Bonetti, Annalisa Vucusa (ANVGD di Udine) e il professor Enrico Modotti. Fotografie: Collezione Ettore Daddi, New York. Adesioni: il Centro studi, ricerca e documentazione sull’esodo giuliano dalmata, Udine e l’ANVGD di Arezzo.
Altre fotografie dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Via Aquileia, 29 – I piano, c/o ACLI – 33100 Udine – orario: da lunedì a venerdì ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin. Vice presidente: Bruno Bonetti. Segretaria: Barbara Rossi. Sito web: https://anvgdud.it/
Elio Varutti
Fonte: Varutti e Esuli giuliani, Udine – 25/07/2022
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