TRIESTE Slovenia-Croazia: lo scontro a livello europeo continua. Apparentemente entrambi gli Stati hanno accolto la proposta di mediazione del commissario all’Allargamento Olli Tehn relativo al contenzioso sui confini marittimo (leggi golfo di Pirano) e terrestre. Ma sia Zagabria che Lubiana hanno posto alcuni distinguo di non poca importanza. E così oggi a Bruxelles si incontreranno per l’ennesima volta, assime a Rehen, i ministri degli Esteri di Lubiana, Samuel Zbogar e quello di Zagabria, Gordan Jandrokovic. Per l’Ue l’ultima possibilità di fare dei passi in avanti prima delle elezioni europee.
Intanto «piena sintonia» sulle prospettive di integrazione in Europa dei Paesi dei Balcani occidentali è stata espressa dal commissario europeo all'Allargamento, Olli Rehn e dal ministro degli Esteri Franco Frattini nell'incontro che hanno avuto alla Farnesina.
Nel corso di un lungo e cordiale colloquio, si legge in una nota della Farnesina, sono state esaminate in dettaglio le prossime scadenze per quanto riguarda il processo di liberalizzazione dei visti per i Paesi dei Balcani occidentali, nonchè le procedure e le tappe negoziali con l'Ue dei singoli Paesi della regione. Il commissario Rehn ha espresso apprezzamento per il piano in 8 punti presentato dall'Italia nei mesi scorsi finalizzato ad accelerare l'integrazione dei Balcani occidentali nelle strutture euroatlantiche. Il ministro Frattini ha ribadito il pieno sostegno al commissario Rehn per quanto concerne la soluzione del contenzioso sulla demarcazione del confine tra Croazia e Slovenia, in vista anche della finalizzazione del negoziato di adesione della Croazia all'Unione Europea. È stato infine ribadito il comune impegno alla prospettiva europea della Turchia, inclusa la necessità di mantenere vivo il negoziato in corso con l'Unione europea.
Ma sul fronte sloveno-croato il premier di Zagabria, Ivo Sanader risponde a muso duro a Lubiana. «Non accetteremo alcun emendamento della Slovenia – ha dichiarato – la situazione è oramai definita: o prendi o lasci». Più possibilista invece il premier sloveno Borut Pahor il quale ingoia amaro, ma cerca di ignorare le affermazioni croate sostenendo altresì che Lubiana è pronta a cancellare il veto alla mediazione tra Ue e Croazia per l’adesione all’Unione europea se Zagabria toglierà dal tavolo della mediazione tutti i documenti relativi al contenzioso confinario. (m.man.)