L’ottantesimo anniversario della Battaglia di Nikolajewka: un’ occasione per ricordare i Caduti Giuliano Dalmati nella Campagna di Russia.
Il 26 gennaio p.v. ricorre l’80° anniversario della sanguinosa battaglia di Nikolajewka, combattuta il 26 gennaio 1943, uno degli scontri più importanti durante il ripiegamento delle residue forze dell’Asse nella parte meridionale del fronte orientale durante la Seconda guerra mondiale a seguito del crollo della linea sul Don dopo la grande offensiva dell’Armata Rossa iniziata il 12 gennaio 1943. Gli ultimi resti delle forze italo-tedesche-rumene-ungheresi, provate, oltre che dai combattimenti, dal gelido inverno russo, si ritrovarono ad affrontare alcuni reparti dell’Armata Rossa, asserragliati nel villaggio di Nikolajewka per bloccare la ritirata. Le perdite italiane furono altissime, ma, nonostante questo, la battaglia rappresentò un successo poiché le truppe dell’Asse, pur decimate e completamente disorganizzate, riuscirono a raggiungere Shebekino il 31 gennaio 1943, località al di fuori della “tenaglia” russa.
Nikolajewka è la località dispersa nella vasta pianura russa, dove scorre il fiume Don, divenuta famosa per questa battaglia disperata ingaggiata dagli uomini della Tridentina, unitamente a quelli d’altre unità combattenti alpine, per uscire dall’accerchiamento che l’esercito sovietico aveva creato attorno a queste: quei giorni di freddo, neve, sofferenza e paura continuano a nutrire lo spirito di unione degli alpini che, scampati all’atrocità della ritirata dalla campagna di Russia, da allora non hanno mancato di ritrovarsi ogni anno per celebrare la loro «alpinità». Dal punto di vista bellico era un evento privo di significato perché l’esito non avrebbe inciso sull’andamento del conflitto ma l’essenza di quell’episodio diede nuovo slancio all’Associazione Nazionale Alpini che continua attraverso il suo legame con il territorio, ad “aiutare i vivi per onorare i morti”.
Il comitato provinciale di Milano dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia tramite una delle consuete conferenze del giovedì Per far conoscere e tramandare la storia della Venezia Giulia, di Fiume e della Dalmazia, giovedì 26 gennaio 2023 onorerà tale simbolica ricorrenza con due ospiti d’eccezione:
Mauro Depetroni, Vicepresidente della Sezione di Trieste dell’Associazione Nazionale Alpini, cultore di storia militare (in particolare dei temi riferiti alla Campagna di Russia nella Seconda Guerra Mondiale) e con una intensa attività di ricerca sulla divisione di fanteria 156a Vicenza pubblicata sul sito web www.divisionevicenza.it
lo storico e giornalista abruzzese Francesco Fagnani che recentemente ha pubblicato un libro dedicato al Battaglione l’Aquila della Divisione alpina Julia, intitolato Selenyj Jar. Il destino ha scelto! Dalle memorie di Valentino Di Franco 9° Rgt. Alpini (Menabò, Ortona 2022)
Durante la spedizione in Russia, l’esercito italiano perse 100.000 uomini, dei quali 25.000 morirono negli scontri e nella successiva ritirata e 70.000 caddero prigionieri, soffrendo poi indicibili stenti nei campi di prigionia. 900 i soldati triestini, goriziani, istriani e dalmati caduti o dispersi in Russia, simbolicamente tutti ricordati in quel Cippo commemorativo del Parco della Rimembranza di Trieste, la cui posa avvenne il 21 giugno 1981, più di quaranta anni fa [foto di apertura, ndr].
Letizia Svevo Fonda Savio, dopo aver perso i 3 figli in guerra dei quali due, Piero e Paolo, al Fronte Russo, dedicò parte della sua esistenza a cercare notizie dei figli dispersi e nel contempo ad aiutare le numerose famiglie che, come lei, cercavano informazioni dei propri congiunti. Proprio tra le carte del suo Archivio sono emerse schede, foto che le famiglie diffondevano nella disperata speranza di ritrovare il figlio, il marito, il padre, il fratello ….. disperso dalla storia e dalla pietà. Privati di un qualsiasi segno o gesto di memoria, 76 caduti nati nelle terre abbandonate ad Aidussina, Antignana, Buie d’Istria , Capodistria, Castelnuovo, Canale, Caporetto, Comeno, Dignano, Divaccia, Fiume ,Isola d’Istria, Laurana, Montona, Orsera, Parenzo, Pinguente, Pirano, Pola, Rovigno, Postumia, Sesana, Umago, Veglia, Verteneglio, Villa del Nevoso, Visignano d’Istria, attendono ancora oggi una parola di pietas umana che ne riporti in vita almeno il ricordo.
Colleghiamoci tutti il 26 gennaio alle ore 18 con la pagina Facebook dell’ANVGD Milano: sarà un modo per ricordarli tutti e, simbolicamente, porgere loro quel fiore che la storia e la pietà ufficiali han negato.
Elena Depetroni
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L’Evento si inserisce in ordine alle cerimonie della ricorrenza del 26 gennaio che nel 2023 ,appunto, celebrerà la prima Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini: istituita dalla legge 622/2022, essa invita a promuovere e a organizzare cerimonie, eventi, incontri, conferenze storiche e mostre fotografiche, nonché testimonianze sull’importanza della sovranità nazionale, delle identità culturali e storiche, della tradizione e dei valori etici di solidarietà e di partecipazione civile che incarna il Corpo degli Alpini. Scopo del provvedimento è quello di tenere vivo il ricordo della battaglia di Nikolajewka, combattuta dagli alpini il 26 gennaio del 1943 e di tramandare alle nuove generazioni “i valori che incarnano gli alpini nella difesa della sovranità e dell’interesse nazionale e nell’etica della partecipazione civile, della solidarietà e del volontariato”.
Le truppe alpine sono la specialità da montagna dell’Esercito presenti in diverse Armi e Corpi dell’Esercito, anche se prevalentemente collocati nell’ambito dell’Arma di Fanteria. Sono state costituite con il R.D. 15 ottobre 1872 al fine di garantire la difesa dei confini montani. Sono state successivamente impiegate in ogni teatro operativo: dalla Guerra d’Africa nel 1887-88 alla Campagna di Libia del 1911, durante la Prima Guerra Mondiale, nella Guerra in Etiopia nel 1935-36 e nel corso della Seconda Guerra Mondiale. Dopo la fine dell’ultimo conflitto, in tempo di pace, gli Alpini hanno svolto sia compiti militari di difesa dell’Arco alpino, sia compiti di soccorso ed assistenza in occasione di calamità naturali. A partire dagli anni Novanta, le truppe alpine sono state impiegate nell’ambito di missioni militari internazionali di pace in Mozambico, nei Balcani, in Afghanistan e in Libano. Dal primo intervento degli Alpini effettuato nel luglio 1873 dalla 14° Compagnia Alpina di Pieve di Cadore a favore della popolazione di Alpago (Belluno), colpita dal terremoto, migliaia sono stati gli interventi umanitari e di soccorso degli Alpini che hanno riscosso l’apprezzamento della popolazione e delle istituzioni.
La battaglia di Nikolajewka, viene ricordata dalla storiografia militare per l’esempio di coraggio, di spirito di sacrificio e di alto senso del dovere offerto da tutti gli alpini coinvolti nel combattimento, senza distinzione di grado e di origine
FRANCESCO FAGNANI – Scrittore su temi storici, è vicepresidente dell’Associazione Culturale De Historia. Laureato in Storia con una tesi in Storia Contemporanea, è attivissimo in particolare relativamente a temi inerenti ai due conflitti mondiali ed alla tecnologia militare. Dirige per Menabò la collana storica “Oltre la Guerra”, costituita da volumi monografici su vari contesti bellici, tutti basati sulle testimonianze di reduci di guerra. Nella raccolta, appena arricchita dal volume «Selenyj Jar, il Destino ha scelto», basato sulle memorie di Valentino Di Franco, reduce del 9° Alpini, sono presenti altri suoi titoli, come «El Alamein. Sabbia d’intorno, roccia nel cuore», sulle memorie del reduce della Folgore Santo Pelliccia e «Prigioniero del Blu», incentrato sulla vicenda di Giovanni Capanna, a Cefalonia nel 1943 con la Divisione Acqui. Sempre per «Oltre la Guerra» sta realizzando un volume su un legionario della RSI. Ha in lavorazione inoltre un testo su Vernichtungskrieg (guerra di sterminio) nell’Est europeo, collaborazionismo e Shoah. Altri progetti lo hanno visto coinvolto, fra l’altro, nella realizzazione di un audio didattico sulle trincee della Grande Guerra, donato da De Historia al 9° Reggimento Alpini per le sue sale storiche, nonché di alcuni video, anch’essi donati dall’associazione al Museo delle Aviotruppe di Pisa. Ha organizzato e animato, con il patrocinio del Ministero della Difesa, a partire dal 2016, quattro diversi eventi a tema storico e militare, uno dei quali a Cefalonia. L’ultimo, tenutosi il 25 novembre 2022, era intitolato alla Folgore nell’anniversario dell’80° di El Alamein e al ruolo dei paracadutisti nella Guerra di Liberazione. In qualità di giornalista, è autore di pubblicazioni su periodici inerenti temi storici e ideatore e curatore della rubrica storica online «Incontri De Historia
MAURO DEPETRONI (1° Cap. Cpl. di Artiglieria da Montagna) Frequenta il Liceo Scientifico presso l’Istituto Brandolini Rota di Oderzo (TV) e si diploma a Trieste nel 1977. Svolge il servizio militare come Ufficiale di Complemento nelle Truppe Alpine dopo aver frequentato il 94° Corso A.U.C. preso la Scuola Militare di Artiglieria – SAUSA a Foligno nel 1979 per essere successivamente destinato al Gruppo di Artiglieria da Montagna ”Udine” della Brigata Alpina Julia. Negli anni frequenta i corsi di aggiornamento partecipando a richiami operativi, maturando il grado di Capitano e la qualifica di Primo Capitano. Nel novembre 1980 partecipa alle operazioni di soccorso per il terremoto in Irpinia. Da quel momento inizia l’attività di Volontariato Sociale. Partecipa successivamente in modo attivo con la Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini e con la Protezione Civile Regionale F.V.G. ad attività di accoglienza e nelle operazioni di soccorso in particolari calamità naturali. Socio dell’Associazione Nazionale Alpini è stato per diciotto anni Consigliere della Sezione di Trieste e nella stessa per cinque anni Vicepresidente. E’ collaboratore esterno del Centro Studi A.N.A. presso la Sede Nazionale dell’Associazione. E’ stato donatore di Sangue AVIS Ha lavorato dal 1980 nel settore assicurativo preso le Direzioni Generali del Lloyd Adriatico S.p.A. ed Allianz S.p.A. Cultore di Storia militare, con particolare riferimento al Regio Esercito Italiano, relativamente ai temi della Campagna di Russia e della Scuola Paracadutisti di Tarquinia, svolge una intensa attività di ricerca sulla 156ª Divisione di Fanteria Vicenza durante la seconda guerra mondiale curandone inoltre un fondo archivistico con numerosi reperti uniformologici, fotografici e documentali ed istituendo il sito web www.divisionevicenza.it Esperto riconosciuto di musei militari, ha collaborato con i siti museali di Biella, Gorizia, Trieste e ha fornito contributi a diverse mostre nazionali in particolar modo con iniziative promosse da Rivista Militare e U.S.S.M.E. Per le attività di solidarietà e volontariato e per quelle legate alla valorizzazione della Storia militare nazionale su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è stato insignito nel 2008 della Croce di Cavaliere Ordine al Merito della Repubblica Italiana.