A Gorizia lunedì 27 febbraio 2023 presso la Sala Dora Bassi ha avuto luogo a cura del Comitato provinciale di Gorizia dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia la presentazione del libro di Guido Rumici “Pedena, un borgo istriano tra guerra e dopoguerra”, edito dall’Associazione delle Comunità Istriane di Trieste, nell’ambito del Progetto “I giovani sulle tracce della memoria – storia del confine orientale “, promosso dal Comune di Gorizia e finanziato dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia.
Dopo l’introduzione della presidente del comitato ANVGD di Gorizia, prof.ssa Maria Grazia Ziberna, è lo stesso autore a presentare la sua opera, dialogando con il medico dott. Marco Rensi. Letture di Tullio Svettini. Pedena, un paesino che sorge su un colle nel cuore dell’Istria, lungo la strada che congiunge Pisino alla costa orientale della penisola istriana, ha subito nel tempo grandi trasformazioni economiche e sociali. Castelliere, insediamento romano, sede vescovile, oggi è un borgo agricolo di poche centinaia di persone. Dopo il secondo conflitto mondiale, infatti, l’instaurazione del nuovo regime comunista di Tito ed i mutamenti politici, economici e culturali hanno determinato l’esodo di buona parte della popolazione, soprattutto quella italiana, ma anche di molti croati e sloveni che non accettarono una società profondamente cambiata. Il volume contiene il diario scritto dal parroco di Pedena tra il 1943 ed il 1948, monsignor Pietro Rensi (di cui è nipote il dott. Marco Rensi, medico di Udine, il cui nonno Aldo – figlio di un fratello di mons.Pietro – fu infoibato dai titini il 15 maggio 1944), ed è corredato da una serie di fotografie a colori di Gianfranco Abrami che illustrano l’abitato odierno di Pedena, dopo l’esodo della maggior parte degli abitanti dell’epoca.
GUIDO RUMICI, studioso di storia del confine orientale, docente di Economia aziendale, si è dedicato sia all’insegnamento che alla ricerca storiografica, pubblicando numerosissimi saggi e libri come “Fratelli d’Istria. 1945-2000 Italiani divisi” (Mursia, 2001), “Infoibati. I nomi, i luoghi, i testimoni, i documenti” (Mursia, 2002) con cui definisce un quadro dei massacri delle foibe sulla base di una vasta e variegata documentazione di fonte inglese, slava ed italiana. L’opera, come già in precedenza il suo saggio “La Scuola Italiana in Istria 1945-1999”, ha vinto il Premio Tanzella. Tra le sue più recenti fatiche la collana di quattro volumi di preziose testimonianze scritta insieme ad Olinto Mileta “Chiudere il cerchio” (ed. ANVGD – MLH), ma di particolare importanza è anche il manuale “Istria, Quarnero, Dalmazia” (pubblicato nel 2009 insieme a Marco Cuzzi e Roberto Spazzali) destinato al mondo della scuola, come pure “Istria, Fiume e Dalmazia – Profilo storico”, un saggio breve sotto forma di dispensa didattica pubblicato nel 2010 per il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Di lui Raul Pupo ha affermato che “fa proprie le acquisizioni più recenti della storiografia italiana e slovena” interpretando le violenze dell’immediato dopoguerra “come una forma di epurazione preventiva della società giuliana da parte dei poteri popolari jugoslavi”. La sua attività di divulgatore lo ha visto collaborare in più occasioni con la RAI e con Tele Capodistria (nonché con Radio Capodistria) per programmi di informazione e di approfondimento sui temi legati al confine orientale d’Italia ed alla minoranza italiana oltre tale confine; è stato inoltre autore e consulente storico per documentari sugli stessi temi.
TULLIO SVETTINI, nato a Rovigno nel 1941, gradese d’adozione, regista ed attore, è fondatore e direttore dell’Associazione “Grado Teatro”. Ha lavorato molto sui dialetti veneti (gradese, istriano e veneziano) spesso con il commediografo Giovanni Marchesan Stiata. Da molti anni propone i suoi spettacoli anche alle comunità italiane dell’Istria e della Dalmazia. Tra gli spettacoli, ricordiamo in particolare “La cisterna – Istria, terra amata” di Bruno Carra Nascimbeni e, negli ultimi due anni, visibili sul canale youtube ANVGD Gorizia:
“I mamuli del ‘23”, • Associazione Grad…
“Le tabacchine” • Associazione Grad…