LETTERE
Sono stato taglieggiato dalla polizia austriaca. Uso il termine taglieggiato perché non mi è stata comminata una giusta multa, ma mi è stato estorto del denaro con toni minacciosi e senza darmi la possibilità di spiegare.
Ecco i fatti: il 17 giugno, verso le 15, sono stato bloccato alla frontiera di Arnoldstein con l’Italia da un agente che mi ha chiesto se avevo la «vignetta». Ho tentato di spiegargli che non ce l’avevo perché erano state le indicazioni stradali a mandarmi sull’autostrada a pochi chilometri dal confine, forse cinque o sei. Lui, pur avendo detto di parlare l’italiano, non ha capito o non si è sforzato di farlo, ripetendo a memoria due parole: «Lei fatto autostrada, pagare vignetta». Ho tentato di spiegarglielo in inglese, purtroppo non parlo tedesco. Ma non è servito a niente. Con un tono brutale mi ha chiesto i documenti e mi ha presentato un foglietto nel quale c’è scritto in italiano, grosso modo, che pagando cash 120 euro, uno se la può cavare, altrimenti viene sequestrata l’automobile e via in crescendo con altre sanzioni fino ad arrivare all’arresto.
Posto che 120 euro non impoveriscono me, ma moltiplicati per migliaia arricchiscono l’erario austriaco, mi sembra un comportamento assolutamente censurabile. Un autentico furto e spiego il perché.
Io sono partito da Bad Kleinkirchheim, ho preso la strada per Feldkirchen, dove ho pranzato, poi da qui mi sono diretto verso Villach sulla statale con l’intenzione di arrivare al confine sempre per la statale e ho ritenuto quindi inutile dotarmi della vignetta.
Intorno a Villach purtroppo le indicazioni sono poco chiare, e mi hanno tratto in inganno, tanto che mi sono trovato in direzione di Spittal. Sono tornato indietro e una tabella con l’indicazione Italien, di colore blu, che in Italia e altri Paesi indica le strade statali (i cartelli delle autostrade sono di colore verde), mi ha mandato in autostrada. Fatto qualche chilometro ecco la deviazione a 100 metri dal territorio italiano, la paletta, l’agente villano che pretende i soldi.
Io avevo fatto quel pezzetto di autostrada in perfetta buona fede, pensando che il tratto intorno al confine non fosse a pagamento, anche perché all’imbocco dell’autostrada non c’era da nessuna parte l’indicazione di dotarsi della vignetta. Al valico di Rabuiese, vicino a Trieste, che porta in Slovenia dove vige lo stesso demenziale sistema delle vignette, è scritto molto chiaramente su diversi cartelli a partire da diverse centinaia di metri dall’entrata in Slovenia, che bisogna dotarsi della vignetta per entrare in autostrada. Non solo, c’è subito una pompa di benzina dove si possono acquistare. Nulla di tutto ciò nei pressi di Villach.
Lettera firmata