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Governo e beni degli Esuli (Il Piccolo 11 lug)

Ho letto sul Piccolo del 2 luglio l’articolo «Basta diplomazia segreta per gli indennizzi agli esuli» – dal contenuto molto chiaro e concreto – e vorrei precisare quanto segue in merito al nuovo disegno di legge.

L’Unione degli Istriani ha presentato al governo già nel 2007 un disegno di legge per una soluzione equa e definitiva del problema dei beni espropriati illegalmente agli esuli nei territori passati a sovranità jugoslava dopo la Seconda guerra mondiale. Disegno in precedenza approvato anche dal consiglio della Federazione degli esuli istriani fiumani dalmati e quindi condiviso da tutte le associazioni degli esuli.

Il costo della legge – aggiornato alla fine del 2008 – è di 5 miliardi di euro. Il coefficiente di rivalutazione risulta di 5 mila volte il valore dei beni al 1938 ed è stato elaborato in base ai dati ufficiali del ministero dei Lavori pubblici, dell’Istat e della Camera di commercio di Trieste. Qualcuno forse dirà che questo coefficiente è troppo alto. Non è vero. È passato troppo tempo: con questo risarcimento ormai non si riesce a ricomprare il bene perduto, ma esso è calcolato in base ai dati ufficiali stabiliti dagli organi istituzionali competenti. Anche il costo della legge sembra molto elevato, ma in realtà per lo Stato italiano è a costo zero poiché si tratta solo della resituzione dell’importo destinato agli esuli che l’Itali ha incassato dalla Jugoslavia con la vendita dei loro beni, importo che il governo ha invece arbitrariamente usato per pagare le riparazioni di guerra alla Jugoslavia (che dovevano essere a carico di tutti i cittadini italiani e non solo a carico degli esuli).

Infine, considerando l’attuale crisi economica, è previsto un risarcimento in bond ventennali al 2 per cento di interesse. In tal modo il governo, senza sborsare ora neanche un euro, risolverebbe questo spinoso problema e inoltre congelerebbe questo suo debito risparmiando così miliardi di euro. Oggi non servono soldi, serve solo la volontà politica di risolvere il problema. L’attuale governo ha già dato prova di avere la capacità per risolvere pendenze con origini anche più remote di quelle degli esuli, come per esempio la recente soluzione del contenzioso con la Libia derivante da fatti avvenuti dal 1911 al 1943. Vedremo se dimostrerà la stessa volontà politica anche nei nostri confronti – dando priorità alla soluzione del contenzioso con gli esuli, che attendono giustizia da più di sessant’anni – o se anche questo governo continuerà a trattarci come «children of a lesser God», come hanno fatto finora tutti i precedenti governi.

Silvio Stefani

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