L’enologia "rivisita" storia e letteratura
Rivisitare la storia e la letteratura attraverso l’enologia, e, volendolo fare, da parte della Delegazione Euganea Basso Padovano dell’Accademia Italiana della Cucina guidata da Pietro Fracanzani, non c’era strada migliore da percorrere che quella della Luxardo di Torreglia. Perché, fra le marasche, elemento base per i celebri Maraschino e Sangue Morlacco (di dannunziana memoria), e la dolcezza di questo angolo dei Colli, il nome Luxardo significa tante cose. Innanzitutto, la storia di una famiglia, che da Zara-1821 a Torreglia-1947 ha fatto storia e una storia ha vissuto, anche nei suoi aspetti più aspri: un capitolo di quella tragedia sofferta dagli italiani di Dalmazia, Istria, Venezia Giulia.
A fare gli onori di casa nella visita allo stabilimento di Torreglia, i giovani Luxardo Guido e Piero, che hanno mostrato e illustrato le varie fasi di lavorazione di un prodotto tipico della Dalmazia, qui portato e utilizzato per continuare una tradizione liquoristica illustre, nella quale ha parte di rilievo d’Annunzio, nell’aver apprezzato e definito l’optimum di un distillato rosso e corposo, battezzato, appunto, “Sangue Morlacco”. Oggi, la Luxardo esporta i suoi prodotti in oltre sessanta paesi: dal Canada all’Australia, dalla Germania alla Grecia e nello stabilimento di Torreglia lavorano 42 persone.
Gli accademici della cucina, dopo la visita nei vari reparti, sono convenuti “da Ballotta” (una storia antica e illustre). Qui, fra i riferimenti alla visita che vi fece D’Annunzio (nonché ai cibi del Vittoriale), il ricordo del padovano Massimo Alberini, scrittore ed esperto gastronomo, è stato annunciato che il Comune di Torreglia dedicherà una via ad Orio Vergani, storico inviato speciale del Corriere della Sera, e fondatore dell’Accademia Italiana della Cucina.
Giovanni Lugaresi