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Abiti italiani in mostra a Fiume (Voce del Popolo 23 lug)

FIUME – Appuntamento con l’alta moda italiana, al Museo della Città di Fiume, grazie alla Fondazione Sartirana Arte che tramite il suo Museo della Moda, presenta “Il fascino della moda italiana 1951-2000”, che verrà inaugurata questa sera, alle ore 20.

Non è la prima volta che il Museo civico del capoluogo quarnerino collabora con la Fondazione Sartirana Arte di Pavia: l’aveva già fatto, infatti, nel 2002, con la mostra dell’architetto e designer italiano Giotto Stoppino. All’incontro stampa per la presentazione dell’evento, i rispettivi direttori delle due istituzioni coinvolte – il responsabile della Fondazione Sartirana d’Arte nonché autore dell’allestimento, Giorgio Forni, e il direttore del Museo Civico Ervin Dubrović – hanno illustrato le principali caratteristiche della brillante esposizione.

“È una collezione che ha sempre registrato un grande successo in tutti i musei internazionali in cui è stata esposta – ha esordito Giorgio Forni –. Al momento alcune parti tematiche della nostra collezione di moda sono in visione in quattro diversi musei: in quello svedese di Stoccolma, in quello di Yerevan in Armenia, nel Museo di Sofia, in Bulgaria, ed i prestigiosi abiti di stilisti italiani sono esposti anche a Fiume. La Fondazione ha un’intensa collaborazione soprattutto con le Ambasciate e gli Istituti Italiani di Cultura all’estero, grazie alla quale la collezione è stata proposta in oltre trenta allestimenti in tutte le parti del mondo. Dopo la tappa fiumana, la collezione salperà alla volta degli Stati Uniti d'America".

Gli inizi della raccolta dei prestigiosi abiti hanno una storia particolare. Il primo porta “lo zampino” di Giorgio Forni e risale al 1990. "Fu acquistato soprattutto con l’intento di sedurre quella che sarebbe diventata la mia futura moglie, all’epoca sposata con un altro – spiega scherzosamente –. È un abito di Pino Lancetti, quello illustrato nella locandina della mostra. Con il passare degli anni la passione del raccogliere abiti prestigiosi si fece più forte, ma solamente nel 2000 ci fu la svolta decisiva, quando fui incaricato dall’ambasciatore d’Italia a Beirut di organizzare una mostra che rappresentasse l’alta moda italiana. L'esposizione era nata come desiderio della moglie del presidente della Repubblica Libanese. La scelta dei capi da presentare mi portò ad esaminare abiti del guardaroba di mia moglie, amiche e conoscenti. Erano per lo più firmati da Versace, Velentino e Ferrè, circa una quarantina di pezzi. L’anno successivo venni contattato dalla moglie dell’ambasciatore d’Italia a Lubiana, per realizzare una mostra molto simile. Ecco, così ebbe inizio la collezione che oggi conta oltre 2500 prestigiosi capi” ha rilevato Forni. Alla domanda di quanto ammonta suo il valore, fa sapere che questa è assicurata per due milioni e mezzo di euro.

Saranno in visione al pubblico fiumano una sessantina di abiti che ricordano cinque decenni della moda italiana, dal 1951 al 2000. Gli autori più conosciuti della collezione sono Gianni Versace, Gianfranco Ferré, Giorgio Armani, Fernanda Gattinoni, Roberto Cappuci e Ken Scott, che sono indubbiamente gli stilisti più interessanti e i più innovatori nella storia della moda italiana. Alcuni dei capi in questione sono stati indossati da Madonna, Rita Levi Motalcini, Lady Diana e altri ancora . “Il fascino della moda italiana 1951-2000”, resterà in visione sino al prossimo cinque settembre.

Gianfranco Miksa

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