TRIESTE “Istria, Quarnero, Dalmazia. Storia di una regione contesa dal 1796 alla fine del XX secolo”, il volume distribuito in questi giorni dalla Leg-Libreria Editrice Goriziana, è nato da un ambizioso progetto dell’Irci, l’Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano–dalmata che, assieme all’Area Cultura del Comune di Trieste, sta preparando il Museo della civiltà istriana, fiumana e dalmata). Alcuni anni fa ha messo in moto una serie di studiosi per cercare di colmare ciò che da molti veniva ritenuto una lacuna nel campo editoriale sugli argomenti del confine orientale: avere, cioè, una sorta di manuale che non solo racconti la vicenda istriana, ma che la contestualizzi nello spazio e nel tempo, facendone capire i prodromi e le scansioni.
Spiega Piero Delbello, direttore dell’Irci: «Da più di vent’anni insegnati, studenti, semplici cultori di storia ci chiedono una sorta di “manualotto” che inquadri le nostre vicende e possa far capire la situazione istriana, fiumana e dalmata, e il perché si sia giunti alla tragedia dell’esodo. Ecco questo lavoro l’Irci l’ha promosso e finanziato nella consapevolezza della necessità di dare queste risposte. Risposte che si sono rese necessarie in misura sempre maggiore quando dal 2004, con la promulgazione della legge che istituisce la Giornata del Ricordo, molti amministratori pubblici nonché scuole e istituzioni culturali hanno voluto commemorare la tragedia delle genti istro, quarnerine e dalmate».