di TIZIANA CARPINELLI
DUINO AURISINA Circa trecento ordigni bellici inesplosi ”dormono” placidamente nel letto del Timavo. Inabissati nel fondo limaccioso, avvolti dalla vegetazione acquatica, se ne stanno lì dal Secondo dopoguerra. Ma il loro sonno, ora, pare avere davvero le settimane contate. Il sindaco Giorgio Ret annuncia infatti che l’iter amministrativo per l’affidamento degli interventi di bonifica a una ditta specializzata, con la supervisione di un Nucleo artificieri, è in via di definizione. «Il bando di gara verrà ultimato a breve – spiega – e ciò ci consentirà, una volta individuati gli attori, di avviare già a partire da quest’autunno gli interventi di messa in sicurezza: un primo passo importante verso il grande progetto di rilancio turistico e ambientale della frazione di San Giovanni in Tuba». L’amministrazione, come sottolinea il primo cittadino, può contare già su una prima tranche di finanziamento, scaturita dalle risorse rese disponibili dalla Protezione civile. La cifra ammonta a 250mila euro ed è indispensabile a far decollare l’intervento di bonifica, al momento non quantificabile nella sua interezza, poiché molto dipende dalla situazione che verrà rinvenuta sul posto dagli esperti. E, naturalmente, dalla complessità delle operazioni da condurre. I termini del finanziamento, inoltre, sono destinati a scadere entro l’anno, ragion per cui gli uffici amministrativi si stanno adoperando con solerzia nella stesura della lettera di partecipazione alla gara che verrà indetta dall’ente per l’assegnazione dei lavori. Vi sono infatti già due tentativi di avvio della procedura, ma a causa di alcune imperfezioni l’iter non è andato a buon fine. Questa, tuttavia, dovrebbe essere la volta buona. Il Comune, come rimarca Ret, non ha mai accumulato competenze in un tale ambito e quindi per il personale si tratta di una materia del tutto nuova, da studiare in ogni dettaglio.
«Dovesse andare qualcosa storto – mette le mani avanti il sindaco – non esiterei a chiedere una proroga che, credo, mi verrebbe senz’altro concessa». Non si tratta comunque dell’unico finanziamento per l’area. «Lo scorso marzo – spiega il sindaco – è stato sottoscritto un accordo di programma tra Regione e Ministero dell’Ambiente per la valorizzazione del Parco del Timavo: un piano che dovrebbe far confluire qui non meno di 300mila euro». Lo stanziamento verrà destinato, una volta ultimato lo sminamento, al ripristino degli argini danneggiati dalle bonifiche, all’istituzione di percorsi verdi segnalati, alla riqualificazione dei giardini e all’inserimento dell’area in un circuito turistico promozionale.
Prioritaria, ad ogni modo, è la bonifica dei circa 300 ordigni abbandonati nel 1952 dai militari inglesi nel letto del Timavo, a pochi passi dalla chiesa di San Giovanni di Duino. Dieci anni fa, la scoperta dei reperti. E l’inizio di un ”calvario” per il Comune, che da allora attende la rimozione dei reperti bellici. L’area è stata a suo tempo ”caratterizzata” dai tecnici del Nucleo esplosivi di Padova, che hanno provveduto al censimento degli ordigni. «In concomitanza con le operazioni di bonifica – conclude Ret – si potrebbe richiedere la chiusura della Statale e, senz’altro, delle strade contigue alla chiesetta di San Giovanni».