FIUME Se c’è un mese che i pompieri croati temono come il peggiore degli incubi, questo è agosto. Sono 31 giorni che per tradizione, specie lungo il litorale istro–quarnerino e dalmata, sono caratterizzati da numerosi roghi boschivi, alla fine il 30% degli incendi durante l’anno. Per garantire a croati e stranieri vacanze tranquille lungo la costa, isole comprese, in questo momento il contingente dei vigili del fuoco (pronto a intervenire 24 ore su 24 e in qualsiasi area) conta ben 5 mila effettivi.
La cifra può apparire esagerata ma non è così: questa estate la situazione è più delicata e pericolosa che in passato. La spiegazione arriva dal vice comandante nazionale dei Vigili del fuoco, responsabile per l’area costiera Tomislav Vuko. «In 30 anni – ha dichiarato – non ho mai visto qualcosa del genere. Giugno è stato assai piovoso e questo potrebbe costarci molto caro. La vegetazione è diventata folta e alta come non mai, dopo di che il gran caldo ha seccato alberi, erba e cespugli e altra vegetazione, aumentando il rischio fiamme di un buon 30%. In Dalmazia stiamo avendo temperature che sfiorano i 40 gradi: ciò rende la vegetazione come un cerino, pronta a bruciare in un attimo». Per Vuko l’estate 2008 fu simile, con copiose precipitazioni ma senza che ci fosse un lungo periodo di caldo secco. La stagione 2009 ricorda quella di sette anni fa, con una serie di paurosi incendi in Dalmazia, alcuni dei quali dalle conseguenze tragiche. Se a ciò si aggiungono i piromani, il quadro potrebbe diventare drammatico.
Lo scorso week-end, nell’Isola di Ciovo (Bua), vicino Spalato, si sono avuti due roghi boschivi, entrambi di origine dolosa. Nesssun piromane è stato fermato per le decine di ettari, tra pinete e macchia, distrutti. Non vi sono stati danni a persone o abitazioni ma le fiamme divampate nelle vicinanze dell’abitato di Slatine hanno dato parecchio lavoro.
Il fuoco, alimentato dalla bora, si è esteso su una superficie talmente ampia che nel corso della notte parecchi spalatini hanno telefonato ai pompieri, chiedendo se a bruciare fosse anche il Monte Marjan, a soli due chilometri in linea d’aria da Ciovo. Oltre ai pompieri, in Dalmazia saranno in azione anche una cinquantina di poliziotti. Il loro compito sarà di prevenire l’opera dei piromani, sempre attivi purtroppo, agendo in stretta collaborazione con i vigili del fuoco. La loro base sarà a Divulje (contea di Spalato), dove da anni si trova il Comando operativo centrale dei pompieri per la regione adriatica. Le singole contee sono potenziate con un numero aggiuntivo di vigili del fuoco, a seconda delle valutazioni di rischio. In Istria sono sistemati in due strutture supplementari, ciascuna con 160–180 uomini. (a.m.)