LETTERE
L’articolo apparso sul Piccolo il 18.7, pagina 20, a firma di Marco Coslovich, ha creato più di un malumore tra gli abitanti di Fertilia. A leggere alcuni passi del testo come «Il rapporto tra il microcosmo istro-dalmato e la vicina Alghero non sembra dei più idilliaci», «Un mix di nostalgia, di orgoglio, di vittimismo pervade le anime di questi miei fratelli lontani», e ancora «… stento a riconoscermi nel loro livore», sembra che l’autore, reduce da una recente visita alla borgata algherese, sia stato turbato dall’eco di alcune parole, dette da un paio di intervistati, che hanno scomodato nel suo vissuto qualche irrequieto fantasma.
È forse il caso di ricordare che l’attaccamento alle proprie radici dona senso all’esistenza di ciascuno e si manifesta con sentimenti forti e nobili come l’amore per la propria famiglia e la propria terra; non vedo quindi cosa si possa rimproverare a una delle persone intervistate, che ricorda la sua Orsera, lasciata forzatamente nel ’47, come se fosse ieri e che ama circondarsi di foto dell’Istria e della Dalmazia; pur se la stragrande maggioranza degli esuli che abitano a Fertilia non condivide quanto la stessa avrebbe dichiarato nei confronti dello Stato e dei cittadini di Alghero. Non è affatto vero, infatti, che i rapporti tra gli esuli giuliano-dalmati e i sardi e i ferraresi della borgata non siano buoni; sono invece sicuro di poter affermare il contrario.
Penso che una più attenta osservazione del contesto avrebbe consentito al signor Coslovich di dare dei giudizi meno approssimativi su Fertilia che rappresenta un mirabile esempio d’integrazione e di serena convivenza tra etnie diverse: i colori ferraresi che bonificarono quella porzione della Nurra, gli algheresi, gli istriani e altri profughi che hanno dato impulso alla viticoltura, alla pesca e al turismo e col loro lavoro hanno contribuito a rendere la Riviera del corallo e il territorio circostante uno dei posti più affascinanti e ospitali della Sardegna.
prof. Fabio Mura, presidente dell’Ente giuliano di Sardegna