TRIESTE Dai soggiorni studio alla formazione degli insegnanti, dall’allestimento di musei e mostre all’organizzazione di eventi transfrontalieri, anche sportivi. Sono i settori in cui la Regione distribuirà i contributi previsti dal fondo regionale per la minoranza slovena che, nel 2009, ammonta a 930 mila euro. Ciascun progetto ammesso, a firma di enti locali, scuole e associazioni, riceverà da un minimo di 10 mila a un massimo di 30 mila euro. Capitolo a parte – da programmare con un piano pluriennale di interventi edilizi e compatibilmente alle risorse disponibili – è quello della ristrutturazione di centri culturali, sportivi e sociali della minoranza. I criteri di ripartizione delle risorse del fondo sono stati determinati nell’ultima seduta di giunta su proposta dell’assessore Roberto Molinaro.
SCUOLA La prima tipologia progettuale finanziata sarà quella che riguarda iniziative realizzate da scuole pubbliche o dall’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica del Friuli Venezia Giulia. In particolare, saranno privilegiate le attività di interscambio tra studenti e tra personale docente, realizzate in collaborazione con istituzioni scolastiche della Slovenia. Le scuole dove si insegna lo sloveno, potranno presentare progetti per l’arricchimento dell’offerta didattica, per la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti, per attività integrative all’insegnamento della lingua slovena che puntino a elevarne il livello di conoscenza. Nelle iniziative di interscambio tra scuole della regione e scuole della Repubblica di Slovenia rientrano soggiorni di studio e di apprendimento (almeno settimanali) nelle località in cui hanno sede gli istituti.
CULTURA La seconda linea di intervento finanziata riguarda la cultura. I beneficiari in questo caso sono enti e organizzazioni della minoranza slovena e le iniziative ammesse sono: l’organizzazione e l’allestimento di musei e mostre espositive d’arte, di storia e cultura per la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e artistico del territorio di insediamento della minoranza; il consolidamento dei centri esistenti di interculturalità (ad esempio negli spazi e nei locali dell’edificio di Via Filzi a Trieste); l’organizzazione di rassegne, eventi e manifestazioni teatrali, cinematografiche, concertistiche e musicali, anche accompagnati da corsi e laboratori per giovani artisti. Rientrano anche le iniziative informative ed editoriali tramite gli strumenti della stampa periodica e non periodica.
EVENTI Ad accedere ai finanziamenti potranno poi essere gli enti locali che si trovano nell’area riconosciuta dalla legge come slavofona, per organizzare, in collaborazione con enti locali d’oltre confine, concerti, rappresentazioni teatrali, concorsi letterari, fotografici, mostre, rassegne cinematografiche, meeting studenteschi, incontri di scuole, tornei ed eventi sportivi, corsi, convegni, workshop e ogni iniziativa di carattere educativo, culturale e ricreativo. Tra i progetti tranfrontalieri ammessi, anche quelli per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale, artistico ed ambientale e per «la promozione dello studio e del monitoraggio della realtà giovanile delle aree di confine».
FONDI La giunta ha stabilito che ciascuna delle tre linee di intervento beneficerà del 20 per cento delle risorse del fondo. La quota restante sarà suddivisa in base al numero e alla qualità delle proposte che arriveranno per ciascuna linea di intervento. Per ogni progetto è fissato un limite minimo di contribuzione pari a 10 mila euro e un tetto massimo pari a 30.000 euro. Il limite minimo può essere derogato in caso di iniziative valutate di particolare interesse. (m.mi.)