POLA L'appoggio ai connazionali interessati all'acquisizione della cittadinanza italiana rimane uno dei compiti prioritari dell'Uim, l'Unione italiani nel mondo che ieri alla Comunità degli italiani di Pola ha tenuto la sua assemblea precongressuale. Il presidente Luigi Weber, tra l'altro riconfermato alla carica per i prossimi quattro anni, ha sottolineato che all’Uim si possono rivolgere i connazionali che abbiano difficoltà nel reperimento dei documenti storici richiesti ora custoditi negli archivi italiani. Come spiegato dal console generale d'Italia a Fiume Fulvio Rustico intervenuto all'assise, sono circa 5mila i connazionali dell'area istro-quarnerina che hanno presentato domanda di cittadinanza, richiamandosi alle modifiche di legge approvate dal Parlamento italiano nell'agosto 2006. Tra l’altro, la normativa modificata elimina le limitazioni d'età degli interessati. Pertanto il diritto alla cittadinanza viene esteso anche alle giovani generazioni di connazionali. Finora la risposta positiva da Roma è arrivata per circa 1.500 richiedenti mentre le rimanenti 3.500 domande sono in fase di evasione. In queste cifre non sono compresi i minorenni.
Il console Rustico ha spiegato che proprio per fare fronte alla marea di richieste è stato rinforzato l'organico consolare, tanto che ora i richiedenti possono fissare un appuntamento dall'oggi al domani e non aspettare più per mesi e mesi come avveniva prima. E anche per tale motivo Rustico ha lanciato un incoraggiamento a coloro che ancora non l'avessero fatto, a presentare la domanda di cittadinanza. A proposito delle difficoltà di reperimento della documentazione storica segnalata da numerosi richiedenti, il console ha precisato che alla fin fine il suo parere sul richiedente stesso in base a un colloquio, ha un peso rilevante.
Ma perchè i connazionali in Croazia sono interessati al passaporto italiano? Riferendoci ai giovani, innanzitutto per motivi legati all'iscrizione nelle università italiane. Senza passaporto italiano sono trattati alla stregua degli extracomunitari, con le ben note difficoltà relative all'ottenimento del permesso di soggiorno e alla ricerca di una sistemazione. Per motivi analoghi, il passaporto italiano viene richiesto anche dai connazionali che lavorano in Italia, colf e badanti comprese, che a questo punto possono anche mettersi in regola per quel che riguarda diritti sociali e pensionistici. E c'è chi richiede il passaporto italiano per potere esercitare il diritto di voto in Italia e per rafforzare il vincolo affettivo con la Nazione madre. Tornando a fare qualche numero, va detto in base alla Legge precedente sono 7.000 i connazionali istro quarnerini ad aver acquisito, o meglio riacquisito la cittadinanza italiana. A questi dunque vanno ad aggiungersi i richiedenti che si richiamano alla normativa modificata, la quale non ha scadenze come la precedente ma rimane in vigore in maniera permanente. (p.r.)