L'Unione degli Istriani minaccia di uscire dal Comitato creato, assieme alla Provincia, per definire i dettagli dell'erezione del monumento all'Esodo che sarà costruito a Rabuiese, se la presidente dell'ente di palazzo Galatti, Maria Teresa Bassa Poropat, non fornirà le necessarie spiegazioni in relazione alla sua presenza alla recente manifestazione del 6 settembre a Basovizza. «La cerimonia – ha sottolineato il presidente dell'Unione, Massimiliano Lacota – era dedicata ai quattro terroristi sloveni condannati a morte e fucilati nel 1930 per diversi attentati commessi a Trieste, ed è stata caratterizzata da una scenografia con massiccia presenza di simboli comunisti e insegne e bandiere della defunta Jugoslavia e con ragazzini e bambine in divisa partigiana e berretto e stella vermiglia. Non capisco – si è chiesto Lacota – come la Poropat abbia potuto presenziare».
Immediata la replica: «Partecipo a tutte le cerimonie commemorative, senza distinzioni – ha detto la presidente della Provincia – e posso testimoniare che i contenuti dei discorsi tenuti in quella sede, in italiano e sloveno, erano tutti indirizzati alla pacificazione. Non ho indossato la fascia tricolore – ha proseguito rispondendo a un'altra critica – perché non l'ho ritenuto opportuno in quella sede».
Lacota ieri ha anche annunciato di aver scritto al ministro della Difesa, Ignazio La Russa, per poter avere presenti «alla prossima commemorazione delle vittime delle Foibe in Slovenia anche una rappresentanza in uniforme delle Forze armate italiane, sulla base del principio di reciprocità che governa tutti i rapporti fra Stati". Lacota ha illustrato il programma delle prossime commemorazioni delle vittime, previste tra metà gennaio e maggio del 2010, in due Foibe dell'entroterra triestino e goriziano, a San Servolo/Socerb, a 6 chilometri da Trieste, e a Gargaro/Podgomila, ad una decina di chilometri da Gorizia. (u.s.)