Ha 85 anni, ma quando scrive, la penna vola leggera, senza età. E così Nidia Robba, colta e sensibile scrittrice e poetessa triestina, è giunta al suo quinto romanzo, che è poi il suo tredicesimo libro, considerando anche i volumi dedicati alle liriche.
”I carati dell'amore” (pagg. 211, euro 13), questo il titolo della sua ultima fatica letteraria edita da ”La mongolfiera libri”, verrà presentato oggi alle 18.30 a Villa Prinz (Salita di Gretta, 38) da Helga Lumbar, che leggerà alcuni brani del libro e che con un suo dipinto ispirato ai casoni di Grado ha illustrato molto efficacemente la copertina del volume. Quest'ultimo, dedicato dall'autrice all'amato cugino Gerard, porta invece l'acuta e interessante prefazione del noto critico siciliano Ninni Radicini. Alla presentazione interverranno anche Gabriella Machne, Maria Grazia Mora, Fausto Ranieri e Giancarlo Bonomo in qualità di ospite d'onore.
La trama avvincente, profonda e delicata, si snoda, sostenuta da una prosa chiara ed essenziale, capace di disegnare finemente temperamenti ed emozioni, dai tragici eventi dell'esodo da Fiume, avvenuto alla fine del secondo conflitto mondiale, agli arenili dorati di Grado, ai cantieri di Monfalcone, alla quieta bellezza di Duino e di Sistiana, dove la protagonista si rifà una vita, squarciando il velo dell'incomprensione e della freddezza che spesso la circonda. L'amore rappresenta il filo conduttore della vicenda, verisimile e avvincente, con dei coup de théâtre molto vicini a quelli che la vita vera ama riservarci. Simbolo del sentimento è un preziosissimo anello avuto in dono da uno straniero innamorato, dal quale la protagonista non vuole staccarsi per motivi materiali e che diviene una sorta di talismano e di ago della bilancia della sua esistenza.
Nidia Robba, che per la sua attività letteraria ha ricevuto numerosi premi speciali, ha studiato alla Facoltà di Lettere di Firenze, dove ha risieduto per alcuni anni, e ha viaggiato moltissimo in Italia e all'estero. L'amore per la scrittura si è manifestato fin dall'infanzia e a diciott'anni ha scritto il primo romanzo. Numerosissime sono le sue poesie. Ma per decenni, fino al '78, la scrittrice ha gettato nel fuoco le sue opere, a causa di una sorta di intimo pudore.
Dalla lettura del suo ultimo libro usciamo commossi, ma anche un po' più forti, perché la logica della narrazione s'intreccia a un destino in fondo giusto e coerente, che dona ai puri di cuore la salvezza spirituale.
Marianna Accerboni