In occasione della Festa di San Marco, si è svolta presso la Sala maggiore della Comunità degli Italiani „Pino Budicin“ di Rovigno, una serata tematica dedicata alla recitazione, al dialetto e ai canti della tradizione locale, organizzata dal sodalizio rovignese, congiuntamente alla Famia Ruvignisa, l’associazione che raggruppa sia i rovignesi della diaspora che i residenti.
La comitiva della Famia Ruvignisa, arrivata nella città di Sant’Eufemia in una mattinata piovosa, ha fatto tappa all’Ecomuseo Batana, dove, la direttrice dell’istituzione, Nives Giuricin, ha voluto illustrare ai presenti l’unicità del patrimonio marittimo locale.
A seguire, nel pomeriggio, presso il sodalizio della CI, un incontro che ha unito generazioni diverse accomunate da un forte senso di appartenenza e richiamo alle radici.
Ad aprire la serata, sono stati gli alunni della quinta classe della SEI „Bernardo Benussi“ preparati dall’insegnante Arabella Gašpić, i quali hanno messo in scena lo sketch „Isolopoly : alla scoperta delle isole dell’arcipelago rovignese“, nato in seno al lavoro di ricerca svolto dagli alunni e la loro mentore, con il quale l’anno scorso hanno partecipato al Festival della territorialità basato sul tema dell’arcipelago rovignese. Nel corso della scenetta, in dialetto istroveneto, che ha coinvolto l’intera classe, vengono proposti dei rebus con il fine di indovinare e scoprire i nomi delle numerose isole e degli scogli che rendono l’arcipelago rovignese stupendo ed incantevole negli occhi dell’osservatore. Lana Verdnik e Niko Lovrić, entrambi alunni della settima classe, hanno interpretato alcune poesie in dialetto rovignese premiate rispettivamente al Concorso „Favalando a la ruvignisa“ e al Concorso lettereario e video nell’ambito del X Festival dell’Istrioto. Lana Jeremić e Aurora Mofardin, entrambe maturande della SMSI di Rovigno, hanno saputo trasportare il pubblico con maestria esibendosi con un’originale interpretazione a cappella di „Rovigno tesoro“, seguita da un caloroso applauso.
Immancabile touch della serata, alcune letture di testi allegri –seriosi- ironici in istroveneto, dell’autore Giovanni Marchesan „Stiata“ tratti dall’opera „L’ultimo liòn“ e la lirica „San Marco“ del poeta Biagio Marin, interpretate per l’occasione dalla voce e dall’estro artistico di Tullio Svettini, inerenti le tradizioni del passato a ricordare la storia di San Marco ed il suo simbolo, ovvero il leone alato, che divenne anche simbolo della Repubblica della Serenissima.
Presenti alla piacevole serata tra il pubblico sono stati pure il presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana Marin Corva, che ha voluto annunciare la recente avvenuta della firma di un contratto tra l’Unione Italiana e la FederEsuli creando così i presupposti per una futura collaborazione tra le due realtà e le generazione più giovani, il presidente del Consiglio della minoranza nazionale autoctona della Regione istriana Gianclaudio Pellizzer, Eufemia Giuliana Budicin, consigliera nazionale dell’ANVGD, il presidente della Famia Ruvignisa Gabriele Bosazzi, la preside della SMSI di Rovigno, Ines Venier e la presidente del Comitato esecutivo della CI locale Gianfranca Šuran. Il vice presidente del sodalizio rovignese, Matteo Tromba ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno scelto di trascorrere la Festa di San Marco in compagnia ricordando il sapore delle „grancevole roste sui rami delle vide“ e le scampagnate sotto il sole di fine aprile di tempi remoti.
Roberta Ugrin
Fonte: La Voce del Popolo – 27/04/2023